il Toti

C’ero anch’io tra le decine di migliaia di persone che sono andate a vedere l’ultimo viaggio del sottomarino (o sommergibile? mah) tra le vie di Milano. Senza avvisare nessuno, una volta convinta Anna siamo usciti e ci siamo avviati verso il percorso. Abbiamo parcheggiato in piazza Insubria, fatto cento metri a piedi e ci siamo trovati il Toti che stava cercando di fare la curva tra via Cadibona e viale Molise, e sembrava incastrato, tanto che ci ha messo una decina di minuti e qualche botta ai semafori, il tutto mentre l’Albertina veniva intervistata non so da chi – o almeno dicevano così per radio.
La sensazione era assolutamente surreale. Da un lato questo silurone che era in una posizione del tutto incongrua, dall’altro la gente – a Milano! – che si assiepava come in una festa di paese. Moltissime biciclette, tra l’altro, il che rendeva la cosa ancora più strana. Avere all’orecchio radiopop con un’assurda diretta intitolata “Trasporto Eccezionale” ha aiutato molto. E secondo me la vista del Toti, già tappezzato di foglie e rami – eh sì, gli alberi non erano stati considerati come ingombro… – in Porta Ludovica che aspettava pazientemente l’una e mezzo perché anche l’ultimo tram fosse passato e le linee aeree potessero essere tagliate avrebbe anche meritato. L’unico peccato è che non fosse stato dipinto di giallo :-)
Resta il pensiero di quanta gente ci fosse a Milano la vigilia di ferragosto: e non solo tra i curiosi, ma anche per tutti quelli – anziani e immigrati, soprattutto – che se ne stavano tranquilli e beati dalle parti di piazza Insubria a prendere un po’ di fresco.

Ultimo aggiornamento: 2005-08-14 18:57

2 pensieri su “il Toti

  1. gp

    Condivido la tua cronaca e le tue osservazioni: peccato non esserci incontrati! Ma l’hai seguito tutto fino in fondo? Era ancora più surreale la mattina alle 6 e tutta quella gente, durante l’alba. E’ stato proprio bello.

  2. .mau.

    no, abbiamo solo fatto una gitarella diciamo di principio… tra l’altro ero e sono anche abbastanza raffreddato, stanotte ho dormito male (in effetti, tanto valeva stare svegli, a questo punto…)

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