Decisamente questo giro non è stato il massimo per la scelta dei ristoranti. Stasera, per evitare di essere nuovamente cazziato da storiedime, prima di uscire dall’ufficio mi ero copiato due indirizzi di locali da lei consigliati. In albergo, verso le 19:30, telefono al primo, e mi becco una segreteria telefonica che dice “siamo chiusi dal 10 al 20 gennaio”. Vabbé, è un loro diritto, penso: e poi sono stato furbo e mi sono preso due indirizzi. Chiamo allora il Cul ce Sac, chiedo se posso prenotare per le 20:30, mi dicono “nessun problema”, lascio il mio cognome e via.
Alle 20:25 arrivo, vado dal caposala dicendo che ho prenotato, e lui mi fa “guardi che noi non facciamo prenotazioni: lei è il primo in lista di attesa”. Lo guardo stupito, e mi ribadisce che la loro politica è di non accettare prenotazioni. “Ma ha chiamato proprio lei?”, mi dice. “Certo”. “E quando?” “Un’ora fa”. “Ah”. A questo punto comincia a raccontarmi che si vede che chi ha ricevuto la telefonata pensava che tanto questa è stagione bassa non ci sarebbero stati problemi, soprattutto alle ottemmezza, e che invece sono arrivati tutti alle otto, e bla e bla e bla. Mentre stava partendo con la solita tiritera “ma non si preoccupi, in cinque minuti…” gli rispondo “nessun problema, me ne vado a cenare da un’altra parte”. Il tipo ha anche avuto il coraggio di guardarmi male, poi per sua fortuna ha abbozzato – anche perché se provava a dirmi qualcosa era la volta che mi incazzavo sul serio.
A questo punto ho dovuto ripiegare sul piano C, e tornarmene verso via dei Serpenti 27 dove mercoledì avevo adocchiato il ristorante giapponese Hasekura (telefono 06-48.36.48) che fortunatamente ho raggiunto prima che si riempisse. Mi sono fatto la mia solita figura provando a chiedere un insalata non condita e ritrovandomi così la proprietaria che mi chiede se c’era qualcosa che non andasse: ma a parte questi problemi miei personali ho mangiato bene, il che è sempre un’ottima cosa.
Ultimo aggiornamento: 2005-01-14 09:59
La prossima volta non mancare Giggetto al Portico d’Ottavia. Una garanzia. E non credere a quelli che dicono “Giggetto… Non è più come una volta…”. Obbligatorio bere il loro strepitoso Cesanese.
Giggetto non è più come una volta davvero, se non fosse per i prezzi alti, quelli non sono cambiati. O meglio, sono sempre più alti della media (e, a mio avviso, della qualità del cibo).
Cul de sac è un’enoteca-localinopiccinopicciò, e in effetti non accettano prenotazioni. Ma i tempi di attesa sono di solito accettabili; mentre si aspetta si fa un giro per Piazza Navona, si leggono le pasquinate affisse di fronte, ed il tempo vola. Non l’avevo scritto nell’elenco perchè, essendo la lista nata per me, avevo presente di che tipo di locale si parla… Sorry :(