Ieri sera avevamo amici a cena: sono tornato a casa facendo un pezzo di strada a piedi e fermandomi a comperare le lenticchie per la cena. Arrivo, e sono subito messo di corvée (nulla di complicato: lavare le pentole e preparare le tartine). Finiti questi lavoretti, iniziano ad arivare gli ospiti; mi metto un po’ a chiacchierare, e a un tratto mi accorgo che non ho più la fede al dito. Sono ragionevolmente certo di averla avuta quando sono arrivato in casa: inizio a cercare ovunque per la casa, fermandomi solo davanti alla spazzatura. Cercare qui, dico, posso anche farlo dopo. Insomma, col mio solito magone di quando c’è qualcosa che non va mi metto a cenare.
La serata è stata molto simpatica, con cantate varie (chitarra e piano, per la gioia della vicina della villetta che si è trovata due feste: la nostra e quella dei vicini di pianerottolo). Alla fine, se ne sono andati quasi tutti e Anna mi fa “dai, prendi la macchina e porta a casa Maria e Lucia”. Io annuisco, mi metto il giaccone, mi viene un’illuminazione, metto le mani in tasca e assieme al guanto sinistro e a un auricolare per telefono mi trovo la vera. Probabilmente ieri sera faceva molto freddo e mi si è sfilata, ma per fortuna avevo la mano in tasca.
Ah: dopo che io con un sorrisone così ho fatto vedere a tutti l’anello e me lo sono infilato all’anulare, Anna mi fa “ma hai guardato se per caso la fede è nella tasca della giacca?” Sì, eravamo un po’ stanchi.
Ultimo aggiornamento: 2004-12-23 14:33