<em>Pompei</em>

Robert Harris apparve all’improvviso sulla scena letteraria con la sua ucronia Fatherland: come sarebbe stato il mondo nel 1964 se Hitler avesse sconfitto la Gran Bretagna? Dopo quel successo ha continuato a sfornare libri che potremmo definire “similstorici”, dove il racconto è basato su una minuziosa ricostruzione storica. Anche questa sua ultima opera (Robert Harris, Pompei, Mondadori “I Miti” 2004, [2003] p. 296, € 4.60, ISBN 88-04-53362-5, trad. Renato Pera) non sfugge alla formula evidentemente vincente: naturalmente lo sfondo è quello dell’eruzione del Vesuvio, ma la vera protagonista della storia è la tecnica romana di costruzione degli acquedotti, presentata in tutte le sue minuzie che sono quelle che del resto hanno permesso a queste opere una incredibile durata nel tempo. Ciò detto, bisogna però aggiungere che il libro non è memorabile. Intendiamoci, si legge con facilità e piacere, ma non si può dire che lasci una traccia permanente. Lettura da relax, insomma.

Ultimo aggiornamento: 2004-10-16 20:23