Avete ancora una settimana se volete andare a vedere la mostra di questa artista coreana al PAC di Milano. L’ingresso è gratuito, quindi non ci perdete molto: però resto sempre molto scettico sulle idee di arte concettuale di questi artisti. Almeno Aldo Spinelli si diverte a farle :-)
Nella mostra “Condition of humanity” troviamo una serie di panni stesi ad asciugare, comprensiva di mollette di legno, ventilatori e canti di monaci tibetani che ti mandano in trance. Alcuni di questi copriletto sono anche molto carini, e passarci intorno è piacevole, intendiamoci. Ma poi?
Seguono una serie di video. In uno, lei è immobile di spalle davanti a un fiume indiano. In un altro lei è immobile sdraiata sulla cima di un colle. In una serie di altri video, lei è immobile di spalle mentre la gente di Londra, Shanghai, Delhi, New York, Mexico City, Lagos, Tokio, il Cairo le passa vicino, scansandosi. Il tutto per dieci minuti. Almeno negli ultimi video è interessante vedere come la gente si comporta diversamente nelle varie nazioni. Addirittura in un video più antico, dove stava immobile a terra sdraiata, al Cairo la gente ha fatto un capannello – quasi tutti uomini – mentre a Delhi nessuno si interessava a lei.
Al Pac ci sono anche le due opere che hanno vinto il Premio ACACIA (associazione amici arte contemporanea italiana): nel 2003 Là ci darem la mano di Mario Airò era anche carina, con i fiori e la musica dal Don Giovanni: quest’anno ha invece vinto Francesco by Francesco di Francesco Vezzoli che mi sembra narcisismo puro.
Ultimo aggiornamento: 2004-09-11 21:47