Prima di recensire il disco, voglio lanciare una maledizione tripla a chi sta continuando dopo quindici anni a usare quelle custodie per CD – in questo caso anche doppi – con i dentini che si spaccano prima di acquistare il disco. Hanno creato almeno due modi diversi per fermare il disco: quello che usano per i DVD e uno più vecchio con dentini più larghi. E usateli, cribbio!
Dopo questo sfogo personale, passiamo al disco. Lo so, è uscito quattro anni fa. Ma io non sono un amante delle novità, e quindi me lo sono accattato fatto accattare [*] in questi giorni. Come per ogni tributo, uno dovrebbe partire dall’idea di vedere come i vari artisti hanno trattato il materiale a disposizione, sia come scelta (i New Trolls che fanno Signore io sono Irish e la PFM con Il Pescatore barano…) che come interpretazione. Ho notato che nei successivi ascolti certe mie impressioni sono cambiate: ho rivalutato Gino Paoli ed Eugenio Finardi, mentre la Berté mi ha rotto. In altri casi, sono stato costante: la Vanoni ha fatto Bocca di rosa in maniera banale, mentre Battiato è un grande.
Altre cose? Celentano che era riuscito a farsi fischiare scordando le parole di La guerra di Piero ha avuto il coraggio o l’incoscienza di lasciare quel pezzo prima della canzone rifatta in studio, parlandoci sopra e dicendo “hanno fatto bene a fischiarmi. Anche io avrei fatto lo stesso”. Jannacci sarà anche coautore di Via del Campo, ma io non lo sopporto quando canta così “intimista”. L’altro “gei”, Jovanotti, invece mi ha stupito. Non ha stonato!
(ah, magari non ve ne importa nulla, ma il ricavato della vendita del disco verrà destinato dalla Fondazione De Andrè a progetti di utilità sociale)
[*] Come la mia gentil signora mi fa notare nei commenti, “accattato” non è un francesismo da “acheter”, ma la risposta a una richiesta dei suoceri: “c’è qualcosa che ti piacerebbe avere per il tuo compleanno?”
Ultimo aggiornamento: 2019-10-21 13:54
non te lo sei comprato: te lo hanno regalato
Non parli della Mannoia, che te ne pare della sua interpretazione? Io la reputo la migliore del disco…
Argh. Condivido le medesime impressioni di un matematico. Ma sulla gei di Jovanotti (così come di surjettivo, peraltro) mi sento in bisogno di aggiungere che spacca il ciufolo il suo ripetere enfaticamente che è giushto… giushto… giushto… Mi piace invece l’arpa e forse anche chi la suonava.
Ave,
Riccardo.
Secondo me la gran parte dei protagonisti di Faber avrebbe fatto meglio a onorare Mastro De Andrè (quanto ci manchi!) in rispettoso silenzio. Questo disco è abbastanza infame a mio avviso. C’è un bel thread con recensione di leon ravasi su Accordo