Non ho vergogna di ammetterlo. Mi piacevano i telefilm della serie Quantum Leap, dove Scott Bakula alias Samuel Beckett aveva avuto qualche problema con il suo acceleratore temporale e finiva al posto di una serie di persone, con lo scopo di migliorare in un modo non specificato a priori le proprie vite. Al tempo avevo anche comprato alcuni dei libri della serie omonima, generalmente tratti dalle sceneggiature dei telefilm come capita anche ad esempio con Star Trek.
Questo (C.Davis, C.Davis e E.D.Reese, Mirror’s Edge, Boulevard 2000, 304 pag, ISBN 0425173518, 9.50$ almeno in teoria) è il diciottesimo e ultimo libro della serie, che tra l’altro non ha mai avuto una versione televisiva. Io me l’ero tenuto da parte per un po’, e finalmente ho trovato il tempo di leggerlo. Il risultato purtroppo è stato molto inferiore alle aspettative.
Ovviamente parto dal principio che il lettore sappia cosa si trova, come in ogni libro seriale. Le prime pagine sono troppo lente, poi la storia inizia a crescere in maniera accattivante… e si blocca. La trama si avvita per rimettere insieme tutti i cocci dei vari racconti, crea sottotrame che si perdono nel nulla, e alla fine… boh. Confesso di non essere riuscito a capire il finale, e non penso sia solamente per la mia non completa conoscenza dell’inglese.
Insomma, se vi era piaciuto QL e lo trovate su una bancarella, male non fa. Ma non vale la pena di cercarlo.
Ultimo aggiornamento: 2004-05-04 16:43