Elie Wiesel è stato premio Nobel per la pace nel 1986. È anche stato deportato a Buchenwald durante la seconda guerra mondiale. Ma quello che è più importante in questo contesto è che Wiesel è un rabbino. Questo libro (Celebrazione talmudica – ritratti e leggende, Lulav, 504 pagine, ISBN 88-87848-30-0, 18.60 €, http://www.lulav.it/) non parla del Talmud, ma dei maestri in esso citati, che hanno tutti contribuito a formare il corpo di norme in esso contenuto. Soprattutto traspaiono due cose: l’amore di Wiesel per il Talmud inteso non tanto come libro ma come modo per avvicinarsi a Dio, e una comprensione migliore del motivo per cui gli ebrei sono noti per trovare sempre delle scappatoie a leggi e regolamenti. In realtà la Torah per loro è fissata, ma è compito dell’uomo riuscire a capire cosa YHWH voleva davvero dirci. Gli studiosi insomma non fanno semplicemente accademia, ma bensì la volontà divina.
Ultimo aggiornamento: 2004-04-09 11:09
Per tentare di comprendere il Talmud, e quale importanza esso abbia per gli ebrei, per me è stata illuminante anche la lettura di Potok, in particolare di “Danny l’eletto”
Potok è già nella lista delle mie future recensioni
(ho una coda anche di quelle, per non appesantire il blog review di 3G Granieri ;-) )