Penso che avrete letto in molti del collezionista genovese che si è fatto spedire per posta aerea due mine antiuomo, che sono state scoperte perché la bolla di accompagnamento aveva scritto “materiale elettrico inerte”. In effetti esplosivo non ce n’era punto, ma si sa, quello in Italia non si compra dal tabaccaio ma quasi.
Ma la cosa che mi preoccupa di più è che i solerti investigatori hanno “sequestrato il computer con cui ha ordinato le mine” (via eBay). La logica non fa una grinza, vero?
Ultimo aggiornamento: 2004-01-30 11:25
Non ho letto, però se hanno sospetti che non sia solo un collezionista mi sembra un provvedimento normale, come perquisirgli la casa (ovviamente se tutto è fatto a termini di legge)
Oh. Dire che pensavo bastasse portarsi un masterizzatore DVD portatile e fare una copia del
contenuto dei dischi, o nella peggiore delle ipotesi clonare l’HD (a spese dell’utente, ovvio: gli ritornerà dopo sei anni con valore commerciale zero, ma comunque non gli impedisci di usare i suoi dati)
Ah vabbeh, parlavi di roba pratica, non di filosofia ;) Da questo punto di vista hai ragione, ma temo che non sia solo un problema di organizzazione degli agenti, piuttosto qualche cavillo che obbliga a sequestrare e custodire le prove (quindi l’HD). Mo mi informo.