delirio

In mezzo allo sciopero dei mezzi, io oggi sono dovuto partire per Roma.
Naturalmente ieri sera mi hanno detto che non prendevano prenotazioni per i taxi, ma non mi sono preoccupato: tanto esco alle 6:45, e non c’è mai molto traffico.
Stamattina mi butto giù dal letto, cerco di prepararmi una tazza di tè, mi vesto e provo a chiamare il 4040. Risultato: occupato velocissimo (congestione generale). Riprovo: lo stesso. Dal quarto tentativo, ogni tanto sentivo il tono di occupato veloce (congestione della rete). L’8585 dava lo stesso risultato.
Scendo e mi avvio verso il parcheggio di piazzale Lagosta. Nessun taxi, e soprattutto nessun pulsantone per chiamarli – o forse stavo dormendo troppo per vederlo. A questo punto erano le 6:50; parto dal principio che in un quarto d’ora riesco ad arrivare in Centrale, e lì magari qualcosa lo trovo. In realtà riesco a prendere la linea tre isolati prima, e finalmente mi appare una tassista.
Il traffico non era tanto peggio del solito, e a Linate non c’era nessuno, tanto che la tipa dell’accettazione era lì che aspettava qualcuno. Faccio il check-in, scopro che questa volta non mi hanno preassegnato il posto, e mi rassegno a un sedile centrale.
Non c’era troppa coda nemmeno al controllo ai raggi X, e quindi ero in buon anticipo: ma anche Alitalia sta entrando nella logica “chi ce lo fa fare”. Un terzo dei passeggeri è salito alle 8, cioè quando in teoria il volo doveva partire: magari hanno aspettato che tutti trovassero un taxi. Così ci siamo alzati da terra con mezz’ora in ritardo, senza nemmeno la scusa pro-forma generalmente biascicata dal pilota “sapete, c’è congestione del traffico aereo e non ci danno lo slot”. Per soprammercato, arrivati a Fiumicino abbiamo fatto il giro di tutto l’aeroporto prima di trovare una piazzola di sosta: ho scoperto cose incredibili.
Ma perché devo andare a Roma?

Ultimo aggiornamento: 2004-01-13 16:30

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