L’anomalo bicefalo (teatro)

Lo confesso. Non ero mai andato a vedere Dario Fo. Ho sfruttato così al volo l’occasione, e oggi mi sono ammassato con un migliaio di altre persone per vedere l’ultima replica dello spettacolo del Nobel e di Franca Rame.
Ho finalmente capito perché nell’elenco degli spettacoli si diceva che lo spettacolo durava due ore, ma la recensione parlava di tre ore di affabulazione. Fo non è capace di seguire un copione. Parte per la tangente, poi per la tangente della tangente, e non si riesce più a fermare, per la disperazione di sua moglie che viene praticamente annullata dallo strapotere del nostro. Il fatto è che Fo è davvero bravissimo: la Rame ha sbagliato una battuta, uscendo con una parola inesistente (“spuzzolentare”… ora me la sono ricordata), e subito lui ci ha ricamato su per dieci minuti, con esempi di uso da Dante, Petrarca, Molière, Shakespeare (questi in grammelot, ça va sans dire) e la povera Franca che voleva strozzarlo.
Ma quello che mi ha stupito di più è stata la sua energia. Alla fine dello spettacolo, Franca Rame era esausta, probabilmente non sta nemmeno troppo bene. Lui era ancora pieno di energia, ha raccontato della iniziativa che stanno portando avanti (Il Nobel per i disabili)
Ah, il 23 gennaio su Atlantide TV ci dovrebbe essere lo spettacolo.

Ultimo aggiornamento: 2004-01-11 20:14

Un pensiero su “L’anomalo bicefalo (teatro)

  1. Elrond

    Lo spettacolo durava tre ore? :-)
    E, scusa la curiosità: qual è la parola inesistente?

I commenti sono chiusi.