Stamattina prendo dall’armadio un paio di pantaloni di lana, seguendo il mio algoritmo round robin (traduzione per gli informatici: FIFO. Traduzione per gli altri: metto i pantaloni stirati a destra e prendo sempre il primo a sinistra). Anna li guarda e mi dice “mannò, mettili quando fa più freddo!” Al mio commento che non è poi così caldo, ribatte “sì, ma è meglio portarli quando magari piove…” e al mio controcommento che i pantaloni di lana bagnati sono tragici termina con “sì, ma è comunque meglio portarli a gennaio”.
Ora, è chiaro che non le piacciono per nulla. Ma anche ammesso che sia un problema suo, non sarebbe più semplice dire “dalli via, che non li voglio vedere”? Sì, gliel’ho detto, ma ha glissato amabilmente.
ps: stessa storia per la camicia.
Ultimo aggiornamento: 2003-10-28 10:30
Queste sono alcune delle gioie “coniugali”! Apparentemente puoi indossare quello che vuoi, salvo non ritrovarlo più tra le cose pulite e stirate, oppure relegato in una posizione non di primo piano (es. due cravatte, che a Nadia non piacevano particolarmente, hanno trovato posto, anzichè nella apposita “cravattiera” della cabina armadi, in una “cravattiera” nell’armadio – ove solitamente teniamo gli abiti non di stagione).
la tragedia è quando ti guardano storto per un vestito ma
non avanzano suggerimenti alternativi.
se non questo, cosa diavolo mi devo mettere addosso?
forse è colpa mia che non sono sensibile all’argomento…
Mia moglie invece, quando tiro fuori qualcosa dall’armadio che non le piace (o che non ritiene adatto) brontola per un pò – un pò tanto se è particolamente in vena – e dopo un attimo di silenzio termina lo show con il classico: “però fai come ti pare, eh”. :-)