(im)mobilità

Ieri sera sono uscito dall’ufficio alle 18:30. Ho passato cinque minuti lordi in panetteria, scendendo dal 15 e prima di prendere la metropolitana. Sono arrivato a casa alle 20. Tutto questo perché il simpatico tram, oltre ad essere arrivato al capolinea dopo una decina di minuti ed essersi fatto ancora la sua sana pausa sindacale, si è messo in marcia a velocità adeguatamente tranquilla. Quando sono sceso, il display del manovratore segnava “RIT 44”, il che non è la sigla di un CB ma il numero di minuti di ritardo. Non mi pare nemmeno che l’ATM milanese abbia avuto il sussulto di intelligenza di bloccare alcune vetture a Gratosoglio e farle tornare indietro: credo che una cosa del genere rovinerebbe il fragile equilibrio dell’universo.
Il guaio è che stamattina sono andato a lavorare in automobile, e ci ho messo comunque 55 minuti. Voglio il teletrasporto.

Ultimo aggiornamento: 2003-10-09 12:15