Milano, quarto mondo

Primo problema: ci ho messo un po’, ma ho capito come mai quando Anna aveva prenotato per Giuro di dire tutta la varietà 2 le avessero detto “non si preoccupi, di biglietti ce ne sono finché volete”. Lo spettacolo è in concomitanza con la partita della Nazionale di calcio, che poi è qui a Milano. E secondo voi io me lo ricordavo? A dire il vero, non è che questo fosse chissà quale problema, se non per il fatto che Lampugnano è relativamente vicino a San Siro, e chi va allo stadio usa la metro rossa proprio come noi.
Il problema successivo è stato capire quando iniziava lo spettacolo. Il programma diceva “ore 21:30”, la tipa dei biglietti – tra l’altro, le cartine SIAE, potevano anche lanciarsi un po’ di più – ha sentenziato “alle 21”, così come i cartelloni per strada. Oggi La Stampa afferma “apertura cancelli ore 20:30, inizio spettacolo ore 21:30. Dev’essere il famoso orario flessibile stile imprò.
Il terzo problema era legato alla distribuzione dei biglietti, che Anna aveva comperato per tutti. Roberta, che non sapeva a che ora sarebbe riuscita ad arrivare, se li era presi: con gli altri avevamo appuntamento alle 20:20 ai cancelli. Per una volta che noi eravamo in orario, gli altri erano dispersi. Fortuna che non c’era troppa gente in coda, e quindi i posti che abbiamo preso erano ancora decenti.
Ma ora inizia il vero delirio. Non parlo di come il “popolo di sinistra” si mette a riempire le uscite di sicurezza, fumare nella struttura; e nemmeno delle code incredibili ai bar interni, chiaramente sottodimensionati. No, il fatto è che la gente sembra avere deciso di arrivare tutta all’ultimo momento,anzi piuttosto oltre: così – dimostrando attenzione zero nei confronti di chi è arrivato in tempo – l’organizzatrice alle 21:30 se n’è uscita dicendo “visto che c’è ancora tanta gente alle casse, ritardiamo l’inizio dello spettacolo alle 22”. Grazie, molto gentili. Visto che lo spettacolo dura un po’ più di due ore, a mezzanotte e un quarto non era ancora finito del tutto. Peccato che, anche se noi ci siamo buttati fuori a pesce quando lo show sembrava essere più o meno terminato, la metro era già chiusa: in questa grande città europea, l’ultima corsa verso il centro passa a mezzanotte e due minuti. Anche il sabato sera. Anche il giorno in cui ci sono spettacoli e una partita della nazionale di calcio.
Che si fa? Si va alla caccia del bus sostitutivo: ammesso naturalmente di riuscire a trovare dove sia la fermata. Ci sarebbe una palina subito davanti all’uscita, e un po’ di gente fregata come noi e ferma ad aspettare il bus: peccato che lì fermi la 68, e che l’ultima corsa fosse già passata. Non preoccupatevi: ho fatto la buona azione e ho avvisato i tapini. Siamo andati avanti, e dopo l’incrocio c’era finalmente la palina giusta. Aspettiamo un po’, e arriva il bus. Naturalmente, per la stessa ragione per cui non ci sono corse della metro, non si può sperare che l’ATM abbia pensato a mettere in giro vetture snodate. No, ci si pigia dentro. Vabbé, dico, tanto basta arrivare a Lotto e poi c’è la 90 che gira fino alle due. Peccato che a Lotto ci sia ancora un numero non indifferente di tifosi gallesi in attesa del bus; io, che stavo già iniziando a perdere la ragione, decido che è meglio proseguire fino in Cordusio, e blocco Anna sul pullman. È stato interessante vedere la scenata che una tipa ha fatto all’autista, urlandogli che non sa nemmeno qual è il percorso che deve fare! (il bus non fa la fermata di piazza Cairoli, penso a causa della zona pedonale: questo è scritto sulle paline, ma occorre saperle leggere). Molto più piacevole però è stato riuscire a prendere al volo il 4, che sapevo passava all’una. È vero che ce ne sarebbe stato ancora uno all’una e mezzo, e che forse si poteva cercare la corsa sostitutiva della gialla, ma stava diventando davvero troppo. Poi ci si chiede perché la gente usa sempre l’automobile.
(Per chi fosse interessato a com’era lo show: si vedeva che era la prima, e che non filava liscio. Certi personaggi per me li poteva lasciar perdere senza problemi, e a volte le tirate “politiche” erano lunghe, anche se la Guzzanti ha ragione a dire che purtroppo il comico satirico in questo periodo deve prima spiegare cosa succede, per riuscire a farci su della satira. Bella la battuta su Ciampi e i suoi “moniti palindromi” che si leggono uguali a destra e a sinistra. Bello vedere come la gente applaude poco convinta quando Sabina dice “con il prossimo governo non pensate mica che le cose saranno poi così diverse”)

Ultimo aggiornamento: 2003-09-08 18:13