Il nome di Marcello Giombini non dovrebbe dire nulla alla quasi totalità dei miei sette lettori: a me dice invece parecchio.
Giombini è stato il primo musicista liturgico italiano postconciliare. In pratica, quando ero un bimbetto e c’era la cosiddetta “messa beat”, i complessini chitarra basso e batteria suonavano i suoi brani.
La gerarchia ecclesiastica è sempre stata molto critica nei confronti dei suoi Salmi per il nostro tempo: non ho capito se la ragione fossero i suoi trascorsi non esattamente “puri” (Giombini è noto anche come autore di colonne sonore di film horror, e fors’anche tendenti al pornosoft…) oppure per i testi che sicuramente non avevano imprimatur. Alcuni dei suoi canti hanno avuto il testo modificato d’imperio, tanto per spiegarsi…
A noi ragazzini del testo non ce ne poteva importare di meno, e ci divertivamo a suonare quella musica pop, con reminescenze “very 60s” dai Beatles in giù.
Ho scoperto che il nostro ha un suo sito – dove avrebbe potuto evitare Java, a dire il vero – e che si è rimesso a fare nuovi salmi, stavolta evitando di scrivere le parole :-). Chissà se vale la pena di comprarsi il CD!
Ultimo aggiornamento: 2003-05-19 12:18