Come sempre, passare capodanno a Parigi significa trovarsi italiani peggio che in Italia. Non si può sperare di farla franca. Quest’anno ho però visto un altro aspetto: le code per i musei.
Lunedì 30 ci siamo fatti un’ora e mezzo per entrare al Louvre, e martedì 31 siamo scappati via dall’Orsay, viste le due ore di coda previste. Non che questo ci abbia fatto male: siamo finiti al Marmottan, un bellissimo museo probabilmente sconosciuto agli italiani perché è lontano dal “centro di Parigi” (chi è stato seriamente là sa che non esiste un vero centro, ma non stiamo a sottilizzare…), e ci siamo cuccati una collezione non indifferente di ninfee.
In realtà ci sono i sistemi per evitare le code. Esse infatti non sono per entrare, quanto per fare il biglietto di ingresso. Quindi basta avere il biglietto in anticipo: e nelle stazioni della metro, oltre a comprare la Carte Orange che con una foto e 13 euro e mezzo ti fa girare dal lunedì alla domenica, puoi comprarti la Carte Musèe che è un esborso non indifferente (15 euro un giorno, 30 euro tre, 45 euro cinque giorni) ma può essere sventolata all’ingresso e ti fa saltare tutta la coda, tranne quella dei controlli di sicurezza.
Quando sono ritornato all’Orsay sventolando il mio pass ho gioito. Lo ammetto.
Ultimo aggiornamento: 2003-01-05 20:24