A gennaio il valore unitario delle (poche) obbligazioni Telecom che posseggo è stato portato da 100.000 lire a 50 euro. Fin qui nulla di strano: né è strano che gli eventuali resti dopo le operazioni mi siano stati liquidati. Mi sono trovato così per posta un assegno bancario di 36.15 , non trasferibile.
Il problema è sorto quando ho cercato di riscuoterlo. La filiale della Banca Popolare di Novara dove sono andato – perdendomi nei meandri di Cesano Boscone – mi ha detto “questo assegno è emesso dalla sede centrale, non possiamo pagarglielo: deve andare alla sua banca” (e se io non avessi una banca?)
Lascio allora l’assegno firmato sul retro a mia madre, assieme al modulo per versarlo sul mio conto corrente. Peccato che l’impiegata le abbia detto “mi spiace, ma questo assegno deve anche essere firmato sul davanti”.
Dovrò insomma ritornare a Torino e procedere alla seconda firma, nella speranza che non ci siano più intoppi. Il tutto appunto per trentasei euro e spicci. Ufficio Complicazioni Affari Semplici?
Ultimo aggiornamento: 2002-02-26 03:41