E vai con l’antrace

Da quando è partito l’allarme per il carbonchio (ma mi chiedo: siamo proprio sicuri che prima dell’11 settembre non ci fossero stati davvero casi da vent’anni negli USA, anche se la malattia continuava ad esistere nel terzo mondo?) si continuano a trovare lettere sospette.
Due rapide considerazioni. Innanzitutto, come per ogni pestilenza che si rispetti, i terroristi stanno ottenendo il massimo risultato con il minimo sforzo: non serve contagiare milioni di persone, basta qualche busta inviata ai media, e ci saranno i milioni convinti di potere essere infettati da un momento all’altro. Nemmeno l’AIDS aveva dato tanta paura: sarà forse perché in ogni caso uno faceva finta di nulla, piuttosto che restare senza sesso.
In Italia, poi, siamo di nuovo alla barzelletta. La “lettera all’antrace” sembra il nuovo sport: non se ne può fare a meno, e si fa a gara per non restare l’ultima regione senza segnalazioni (federalismo all’italiana). Come se ci fossero laboratori biologici dietro ogni casa.

Ultimo aggiornamento: 2001-10-17 05:49