L’ottimo Vittorio Bertola mi comunica che parlano di me: l’ineffabile “The Observer” (che nessuno sa chi sia, manco dovesse altrimenti girare sotto scorta per paura di attentati! Ma a Punto Informatico la cosa va bene, si vede), nella sua regolare giaculatoria contro la Naming Authority prende due volte ad esempio il fulgido periodo – l’aggettivo è mio – in cui ero il Diretur del CE. I curiosi possono leggere l’intervento su http://punto-informatico.it/p.asp?i=38387.
A me però non piace essere tirato in ballo in questo modo, e questo per due buone ragioni. La prima è che qualcuno che non mi conosce potrebbe immaginare che io sia il fantomatico Osservatore: non lo sono, e visto che io prendo le mie responsabilità con nome e cognome, la cosa mi dà fastidio. (né so chi lui sia. Lo conoscerò sicuramente nella sua identità di tutti i giorni, non siamo poi così tanti, ma questo non significa chiaramente nulla).
Il secondo punto è che PI ha mischiato cose completamente diverse. Il “mio” CE ha fatto undici riunioni in un anno perché c’erano delle ragioni urgenti per la maggior parte di esse. Non è il numero delle riunioni che conta, ma la loro qualità. E abbiamo fatto tante cose perché non c’erano ancora. Oggettivamente, siete sicuri che ai maintainer interessi così tanto l’abolizione della LAR o la sua resa in formato elettronico? Io non ci credo. Le proteste derivavano dai tempi di registrazione troppo alti, non appena si sono normalizzati le voci si sono zittite.
D’altra parte, era molto più facile lavorare quando non c’erano tanti soldi che giravano, questo è vero. Se la NA si fosse data una struttura ufficiale tre anni fa, le cose forse sarebbero mutate: ma The Observer si sarebbe lamentato lo stesso, mi sa…
Ultimo aggiornamento: 2001-12-13 07:20