La Prestigiosa Rivista di Matematica fondata nello scorso millennio e nota a tutti gli appassionati ha recensito il libro nel numero 148, all’interno della rubrica EuNBeT (“Era una Notte Buia e Tempestosa”, sapete tutti da dove viene la citazione, vero? Come spiega Wikipedia, è una celebre frase scritta da Edward Bulwer-Lytton nel racconto Paul Clifford, pubblicato nel 1830).
Vi rimando alla rivista per leggere la citazione, e vi lascio solo un paragrafo tratto da essa.
Vi consigliamo di prendere un mezzo pubblico, andare in libreria, comprare il libro, incontrarvi con un amico e convincerlo a riaccompagnarvi a casa sempre con i mezzi pubblici: in questo modo, sarete in possesso di tre biglietti usati, che rappresentano il numero strettamente necessario di segnalibri per riuscire a leggere il libro di .mau.: infatti, è organizzato in una sezione Problemi, per ciascuno dei quali c’è un rimando alla sezione Aiutini dalla quale, se proprio non ce la fate, vi trovate costretti a saltare alle Soluzioni: nella Sua Infinita Bontà, .mau. fa seguire il Post-Scriptum alla soluzione, quindi il quarto biglietto è inutile.
Ricordo ai rudimathematologi che la recensione, in questo caso particolare, non è stata scritta da Piotr Rezierovich Silverbrahms ma bensì dal Gran Capo in persona, Rudy D’Alembert.