Venerdì 29 agosto, h 9

Confermo: il Park Hotel non è stata una grande scelta. Il letto era troppo piccolo e stretto, quindi non riuscivo a muovermi come volevo e l'ho subito disfatto. Beh, questo non è però completamente colpa mia. Qui a Creta tirano al risparmio, e mi sono sempre trovato lenzuola di dimensioni pari al letto più due epsilon: difficile fermarle bene. Alle 5 e mezzo sono poi arrivati in tre nella camera accanto alla nostra, e non si è ben capito se hanno fatto la doccia tutti assieme o cosa: fatto sta che per mezz'ora li si è sentiti amabilmente conversare. La sveglia è così stata insolitamente presto; mentre poi io riesco in genere ad alzarmi senza soverchi problemi, stavolta Anna è stata costretta a buttarmi giù dal letto. Inutile dire che abbiamo pagato e siamo subito scappati via; in una panetteria ci siamo comprati qualcosa per colazione, che ci siamo mangiato nel parco prima di partire. Le brioche erano ottime, per fortuna.

h 12

Adesso lo posso dire con cognizione di causa: Cnosso è come una piccola Disneyland. Tutto finto, e tutto studiato per spillarti soldi. Passi trovarsi tutti i chioschi di finte copie; a quelli ci sono abituato dai tempi di Pisa. Passi spendere tre euro per parcheggiare, a meno che uno non sia così fortunato di trovare spazio nei due parcheggini ufficiali. Ma nemmeno in centro a Milano pago 1 euro e 80 per mezzo litro di minerale, come nel baretto interno! Dire che volevo fermarmi a comprarla prima di arrivare, avrei dovuto ascoltare il mio sesto senso.

Ma il peggio è il sito archeologico vero e proprio. Uno spende sei euro per entrarci: noi abbiamo fatto il biglietto cumulativo da 10 € con il museo archeologico, e la cosa non sembra essere così comune a giudicare dai movimenti del bigliettaio. Poi entra, e che trova? Quello che il signor Evans ha deciso dovesse essere più o meno il palazzo. Ci sono colonne e soffitti rifatti in cemento, muri tirati su alla perfezione, finte architravi sempre in cemento dipinte con le venature del legno. D'accordo, a Festos non avevamo capito nulla. Ma è forse così bello vedere una ricostruzione per giunta presunta? A un certo punto, c'era una guida che spiegava a qualche decina di persone le funzioni di una stanza, dove tra l'altro non si poteva entrare. L'unica cosa vera era il pavimento. Persino gli affreschi e i vasi sono delle copie: tutto quello che vale è finito al museo archeologico. Come mi ha fatto notare Anna, quello che si è divertito di più è stato Evans che in fin dei conti ha avuto il suo giochino tutto per lui: ha scavato, e ha rifatto il palazzo come se l'è immaginato lui. Ideona! facciamo un computer game chiamato SimPalace, dove tu puoi fare degli scavi archeologici virtuali e decidere come doveva essere il sito originale: più ti avvicini al vero, più punti fai...

A onor del vero, ci sono state delle cose carine, come vedere le condutture per l'acqua, ammesso che esse siano vere: ribadisco che però sarebbe stato più interessante prendersi un CD-ROM e gustarselo in santa pace. Nota: anche qua ci sono vari gatti, anche se non so cosa trovino da mangiare.

h 16

Nuovo cambio di programma. L'idea era di andare in un albergo decente, pagando quello che c'è da pagare, farsi una doccia e andare al museo archeologico; passare infine la serata a Heraklion, compresa la cena. Avevamo anche adocchiato l'albergo, proprio nella piazza del museo. Arrivati in città, però, abbiamo visto il traffico, notato che il parcheggio costa comunque caruccio (4 euro al giorno: almeno abbiamo trovato un posto all'ombra) e che non è che il luogo offrisse chissaché, e così abbiamo stabilito che una volta visitato il museo ce ne saremmo andati via di gran fretta.

La prima parte del piano B è andata benone: abbiamo lasciato l'auto, e mangiato un'insalata in uno dei baretti della piazza con solito gruppo di buttadentro. Entrati al museo, abbiamo però scoperto che la nostra speranza di trovare poca gente era vana. O ci sono due partiti di turisti, quelli da Cnosso e quelli da museo, o nessuno si accorge del biglietto cumulativo! Peggio ancora, il posto pullula di guide turistiche che portano la gente a vedere la bellezze del museo, o almeno uno o due reprti per sala. Quindi non solo ci sono troppe persone, ma si ammucchiano tutte negli stessi posti, rendendo impossibile una visita decente dei reperti. Noi avevamo il libriccino preso a Cnosso che raccontava qualcosa in più delle quattro parole scritte sulle vetrine, ma abbiamo saltato parecchio per l'impossibilità di riuscire ad avvicinarsi.

Qualche commento sparso. Il disco di Festos per quanto ne sappiamo può anche essere il tavoliere del loro gioco dell'oca. I vasi continuano ad essere ricostruiti, anche se mi pareva ci fosse qualcosa di più su cui lavorare rispetto ad Hania, ma quello che mi ha lasciato più perplesso sono gli affreschi. Quello che vediamo è una pura ricostruzione a partire da alcuni frammenti messi qua e là, e spero almeno che siano stati ritrovati esattamente nelle posizioni relative: con un muro dovrebbe essere semplice. Tutto il resto è stato ridipinto con colori vivaci, che dovrebbero essere quelli originali, e duplicando le figure minori ricavate con un opera di collage tra vari frammenti. Insomma, se nel reperto A si vede un vezzoso ciuffo di capelli che scende sul collo di quella che dovrebbe essere una danzatrice, tutte le danzatrici sono fatte con lo stampino. Continuo a chiedermi cosa direbbe un minoico se potesse vedere certe ricostruzioni!

h 17

Usciti dalla città, ci siamo messi in marcia nella direzione di Agios Nikolas, che poi è quella dell'aeroporto, per vedere se riuscivamo a trovare un posto per dormire e prendere ancora un po' di sole. Alla fine ci siamo fermati a Kokkini Chani, dove abbiamo trovato l'Hotel Themis Beach: classico posto che fa solo affari con un tour operator, in questo caso tedesco, che però aveva una camera libera che è stato felice di darci, pagando il giusto. La stanza è ovviamente in stile moderno impersonale, anche se c'è un balconcino con due sedie in vimini; non c'è una parola in greco all'interno, e tutto è in tedesco come prima lingua e inglese come seconda.

C'è una spiaggetta sabbiosa che però non è direttamente collegata all'albergo, tanto che bisogna pagare per l'ombrellone: data l'ora, abbiamo lasciatp perdere e ci siamo trovati a fatica uno spazietto per i nostri teli mare. L'acqua è torbidina, e piena di bambini tedeschi: il cielo è pieno di aeroplani in rotta di atterraggio su Heraklion.

h 22:15

Cena in una taverna sul mare, visto che tanto il posto non offre chissà cosa e allora tanto vale starsene fuori dalla strada. Comunque il posto era economico e dignitoso. Adesso ci si butta immediatamente a dormire.

Cemento preistorico e scavi archeologici .


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