Siamo sulla strada per le Samaria Gorge, la simpatica passeggiata di 17 chilometri con 1200 metri di dislivello che occuperà la nostra giornata.
Il piccolo guaio è che il nostro bus partiva alle 6:15 da Hania, e quindi la sveglia è stata messa un'ora prima. Ergo, non mi sono ancora realmente svegliato. D'altra parte, nelle ore calde fa per definizione caldo, e quindi sarebbe meglio evitare rimanere lì in mezzo, come la nostra guida Thomas ci ha doviziosamente spiegato in inglese e tedesco. Italiani per ora nessuno. Ah, in questo momento stiamo facendo una "pausa tecnica" in un baretto di Omalos che probabilmente dà un po' di soldi agli organizzatori che sono così gentili da fare girare l'economia.
Ce l'abbiamo fatta. Partenza ufficiale alle 7:50 e arrivo al mare alle 13:50. Ma è davvero una faticaccia.
Alla partenza si prende il sentiero e si comincia a scendere, ma scendere sul serio: l'equivalente pedonale di una serie di tornanti. D'altra parte, bisogna pur iniziare ad avvicinarsi alla "valle", e i primi tre-quattro chilometri sono dedicati a questo. L'inizio è abbastanza affollato: l'accesso alle gorge è ammesso a partire dalle 6, ma in pratica tutti i bus dei tour operator arrivano tra le 7:30 e le 8, e quindi c'è questo tappo iniziale. Per fortuna poi ci si sgrana un po': quelli che sembra debbano fare il loro record personale ti sorpassano più o meno urbanamente, gli altri stanno a debita distanza.
Le tappe principali sono tre: Agios Nikolaos, con relativa chiesetta, dopo quattro chilometri; Samaria, l'ex villaggio, all'ottavo chilometro e Christos all'undicesimo, subito prima delle Porte di Ferro. Per dare un'idea della fatica, i nostri tempi di sosta sono stati rispettivamente di 15, 25 e 35 minuti. Si beve un po' d'acqua fresca, si va al WC, si mangia qualcosina... e si fa finta di nulla per perdere un po' di tempo.
Il panorama è da mozzare il fiato: si inizia come ho detto scendendo per la gola, fino a raggiungere il letto del fiume; a questo punto lo si segue più o meno. "Fiume" è una parola grossa, però: intanto è di tipo carsico, quindi a volte c'è e a volte no; inoltre, amche nei suoi migliori momenti non è altro che un torrentello di montagna. Ma la cosa va bene, visto che parte del percorso è proprio nel suo letto.
Ogni tanto si vedevano delle torrette con tre-sei pietre una sopra l'altra. Secondo me, i guardiaparco hanno iniziato a farne qualcuno per indicare il percorso, e poi sono diventati una specie di offerta votiva preparata dai turisti stessi. Ma non ditelo in giro! A proposito di guardiaparco, ne abbiamo beccato uno con regolamentare asino, pronto a riportare al punto di partenza chi ha scoperto troppo tardi che non è banale farsela tutta.
Ho detto che Samaria è un ex-villaggio: quando è stato creato il parco naturale, i boscaioli che ogni tanto stavano là sono stati fatti gentilmente sloggiare, per evitare problemi. Le capre kri-kri ora sono le padrone: saranno pure selvatiche, ma garantisco che un paio sono venute a trovare i sostanti e una ha anche preso qualcosa dalla mano di una turista. Sembrava quasi Jellystone con l'orso Yoghi.
La gola è generalmente stretta, ma quando si arriva alle Porte di Ferro si esagera un po': la larghezza è di tre metri e mezzo, e infatti spira un simpatico venticello (caldo). C'è la fregatura: alcuni fanno il giro "facile", che significa partire da sotto e risalire fino alle Porte di Ferro o tuttalpiù a Christos che è solo qualche centinaio di metri oltre. Quindi, dopo la pace del secondo tratto, ci si rituffa in un senso unico alternato.
Dopo avere ridato la contromarrca del biglietto in modo che i guardiaparco possano essere certi che nessuno si è perso, si deve ancora fare qualche chilometro prima di vedere il mare, dove persino io mi sono buttato dentro. La spiaggia di Agia Roumeli è fatta di sassolini; nonostante i traghetti che partono di là (l'alternativa è tornare su per le Gorge. Fate pure), l'acqua è insolitamente pulita, e persino io vedevo i pesciolini nuotarci.
Italiani? Ne abbiamo trovati due, più un paio di gruppetti che facevano la strada facile. Che strano, vero?
Finalmente, qualche consiglio a chi vuole fare il giro. Per risparmiare una decina di euro, si può prendere il bus di linea delle 6:15 da Hania verso Onamòs/Xyloscalo, pagare i 5 € per le grotte e i 3.50 per la nave, e recuperare un bus di linea verso Hania. Il guaio è che bisogna scoprire se gli orari di ritorno collimano. Altra possibilità è lasciare la propria roba ad Hania, andare su ad Onamòs con l'ultimo bus della sera e dormire là. Così si parte prima...
Thomas ha snocciolato un po' di cifre: la nostra traversata è stata di 16750 metri, oggi eravamo in 800 (un successo, in stagione ci possono essere anche il doppio dei visitatori) e la temperatura massima è stata di 32 gradi, anche qui con previsioni di aumento in settimana. Meno bello è stato scoprire che il bus al ritorno fa lo stesso percorso dell'andata: siamo stati gli ultimi a salire, ergo siamo scesi per ultimi.
La Taverna Monastiri è piuttosto cara, ma la grigliata di carne mista non era male.
Il percorso all'inizio
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in mezzo
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e alla fine
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fauna locale
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