L’altro giorno Jacopo accende la luce in camera sua, ma si spegne immediatamente. Lampadina fulminata. Vabbè, ne ho sempre qualcuna di scorta, la cambio e via. L’avevo cambiata non più tardi di sei mesi fa, ma tant’è.
Il fatto è però che quella lampadina, anche se aveva un attacco E27, era a led. Non dicevano che le lampadine a led costavano molto di più ma – a parte consumare meno – avevano anche una durata molto maggiore di quelle a incandescenza o alogene? Sono solo io lo sfigato?
affidabilità e durata non sono la stessa cosa, risparmiando sull’elettronica che gestisce i led questo è il risultato
ma l’elettronica ha tipicamente una mortalità infantile relativamente alta e poi una durata abbastanza indipendente dall’uso…
@all: le lampade LED sono composte da due sezioni, l’alimentazione ed il LED vero e proprio. La prima seziona trasforma la 220 V alternata in qualcosa di digeribile ai LED utilizzati nella lampadina (sì, ce ne sono diversi). Nel 99.9% dei casi quello che si “brucia” è lo stadio di alimentazione, non i LED. Tecnicamente non brucia, ma va in corto ma essendo protetto non fa saltare il contatore casalingo per questo.
Una lampada LED ha diverse “durate”: il numero di cicli di accensione/spegnimento ed il tempo cui rimane accesa. Se vi divertite ad accendere/spegnere la lampada LED in continuo, osserverete che la durata scende drasticamente specie per quelle di scarsa qualità.
Come fare a capire la qualità di una lampada LED? In teoria sulla confezione dovrebbero essere riportati i parametri seguenti: numero di cicli di accensione medi, tempo di attivazione (quanto tempo intercorre tra l’accensione e l’effettiva luminosità a pieno regime), luminosità, temperatura colore. Già se non li trovate tutti, vuol dire che è una roba scamuffa.
Poi una volta visti, dovete confrontarli con una altra, e trarre le vostre conclusioni. In generale posso dire che:
– al Leroy Merlin molte lampadine sono scarse
– il miglior rapporto qualità/prezzo sono le Ikea
la pianto qui se no è troppo lunga, ma potrei fare una lezione a riguardo…
“…una durata abbastanza indipendente dall’uso…”
no, questa affermazione è falsa. In elettronica la durata dipende sempre dall’uso, inteso sia come tempo cui un componente è alimentato che in altri contesti (come i cicli di accensione per certi tipi di componenti).
Giusto per darti una idea, se a casa lasci il computer attaccato alla rete elettrica ma spento, anche se per dire non lo usassi mai, dopo X anni si romperebbe comunque, perché l’alimentatore è comunque “acceso” e si consuma.
La durata teorica di un chip è sui 500 anni, per alcuni componenti passivi è molto inferiore, ma il tutto si riferisce all’uso in condizioni ottimali.
In casa hai mai avuto più di 25 °C? L’umidità è sempre inferiore al 50%? Il led può dissipare al meglio il calore prodotto o è in un portalampada non autorizzato? Ci soffi sopra durante l’uso? La alimenti con una corrente generata da acqua di montagna? Hai altri apparecchi elettrici in casa oltre alla lampadina? (I fornellini elettrici sarebbero tollerati, ma solo se non alterano la temperatura dell’ambiente e se sono accesi gradualmente)
Insomma, se si qualcosa si rompre è colpa dell’utente! (le prime lampade led duravano molto di più, ma allora gli utenti erano più rispettosi)
Se vuoi vederti un lunghissimo video su youtube di Technology connections il modivo dei problemi delle lampade a LED con attacco Edison viene spiegato.
https://www.youtube.com/watch?v=fsIFxyOLJXM
Per come sono fatte motle lampate, l’alimentatore viene messo dentro la lampadina, vicino ai LED che scaldano, se la lampadina e’ messa in modo che non dissibi, la parte elettronica tende a surriscaldarsi e quindi a guastarsi.
questa però è una lampadina molto grande, come dicevo è una E27. Insomma di spazio ce ne sarebbe dovuto essere.