Stanotte, tra uno scricchiolio e l'altro del letto, sono riuscito a dormire abbastanza, a parte avere fatto sogni molto improbabili tipo andare a vedere Fassino che esponeva il programma dei DS e fregare anche una copia del programma che conteneva anche un biglietto per una lotteria ad estrazione tipo quelle della Festa dell'Unità. L'emmental nella pizza deve avere doti allucinogene.
Belli pimpanti, siamo così andati alla spiaggia bianca, o di Langoustier che dir si voglia, come sempre dopo le 11. Per strada, abbiamo avuto però una sorpresa: i sentieri verso l'interno erano sbarrati da una catenella, e avevano un cartello "DANGER" che diceva in inglese e francese come fossero stati chiusi perché c'era un forte rischio di incendio. In effetti avevo notato sulla cartina che c'era questa possibilità, che chiudeva tutti i percorsi tranne quelli alle spiagge e al faro, ma non ci avevo fatto troppo caso. Si vede che il vento di ieri ha preoccupato le autorità locali, oppure chissà. Indubbiamente devono avere una fifa blu degli incendi: basta vedere la grandezza del distaccamento di pompieri che sovrasta il villaggio, e gli idranti che si trovano per ogni dove. Ammetto di non avere capito come mai oggi il rischio fosse maggiore degli altri giorni.
Come sempre, c'erano parecchi cani. Anche se ufficialmente ci sono delle restrizioni piuttosto forti, come ad esempio il divieto di portarli in spiaggia e l'obbligo di tenerli al guinzaglio in quasi tutto il territorio dell'isola, Porquerolles sembra proprio il paradiso dei cani: ce ne sono ovunque e tutti sembrano abbastanza felici. I boschi permettono loro di fare i bisogni senza sporcare sulle strade, che in effetti sono pulite; insomma, un paradiso. Di converso, non ci sono praticamente gatti: in una settimana ne abbiamo visto uno solo. Cani tanti, dicevo, ma di gente ce n'era davvero poca, e non credo che fosse solo dovuto al cielo che non era certo bello anche se comunque splendeva il sole né alle manovre degli aerei militari che sono passati praticamente a pelo d'acqua.
Ci siamo scelti un posto con un po' d'ombra, giusto per evitare che la mia pelle si ustionasse ancora di più: però non ci siamo accorti che siamo praticamente arrivati su un formicaio, tanto che quando ho recuperato lo zaino per prendere il mio panino me lo sono trovato pieno di formiche. Ora, daranno sicuramente tante proteine, ma ho preferito passare qualche minuto a toglierle quasi tutte... Ma la giornata ha anche visto quello che Anna ha definito "la parte finale del corso di acclimatazione all'acqua del giovine virgulto". Insomma, sono stato in acqua per molto più tempo di quanto io ritenga necessario, anche se comunque ho accuratamente evitato di mettermi a nuotare!
I posti nuovi per la cena si erano oramai ridotti, e abbiamo optato per l'Arche de Noé, probabilmente un po' troppo pretenzioso almeno per uno come me. Interessante scoprire che oltre che ristorante sia un albergo con due camere. Tra l'altro è il posto dove è ambientato Il mio amico Maigret. Finita la cena siamo andati nella chiesa, dove stava per iniziare il secondo tempo di un concerto per pianoforte a 4 mani che si teneva in serata. C'era tutta la crema della società di Porquerolles, il che significa qualche decina di persone: i due pianisti (italiani) facevano un programma interamente dedicato alla famiglia Strauss e vi lascio immaginare cosa possa avere fatto il pubblico durante la Marcia di Radetzky. Almeno qua non sono italiani, e la cosa può avere un senso. Ma il meglio è stato indubbiamente all'inizio del secondo tempo, quando abbiamo sentito uno strano suono provenire dal fondo della chiesa. Ci siamo voltati, e abbiamo visto un tipo, che così ad occhio aveva bevuto parecchio, fare il controcanto al brano, fino a che la tipa che era con lui l'ha portato fuori più o meno riottoso...
con il tipo che faceva clac-clacieri... | inizio... | domani... | notiziole... | home page...