Con cinque giorni fermi a Porquerolles, non garantisco di riuscire a scrivere chissà quanto. Mi auguro che i miei dieci affezionati lettori non si arrabbino troppo per questa mia mancanza... Ah, prima che vengano a lamentarsi: Porquerolles, come tutta la costa fino a Tolone, è ancora considerata far parte della Costa Azzurra, tanto che le isole di Hyères sono anche pubblicizzate come "il punto più a sud della Costa Azzurra", anche se non ho ben capito perché la cosa dovrebbe essere così importante.
Il tempo lunedì è stato sereno, con un po' di nuvoloni che però se ne stavano verso Hyéres e quindi non ci hanno dato fastidio. Fatta colazione, rigorosamente in camera dopo che ero uscito a comprare una baguette e due pan au chocolat, abbiamo deciso di incamminarci verso la spiaggia di Notre Dame, che si trova a tre chilometri dal villaggio verso est. La spiaggia è lunga, stretta e sassosa: l'acqua era però pulita, a parte - o magari come dimostrano, non saprei - le meduse che pullulavano. A differenza della Plage d'Argent, non c'erano alghe a riva.
Nell'isola non si può fumare, ufficialmente per paura di incendi, in pratica non so perché. Gli unici posti tollerati (scrivono proprio così) sono il porto e la piazza principale del paese. Nelle spiagge passano anche dei baldi giovanotti con la maglietta "securité", che immagino controllino l'osservanza del divieto. Anna, dopo che le ho fatto notare la cosa, ha deciso... che avrebbe fumato meno, oltre naturalmente che tirare le sue boccate in stile da cospiratrice.
Tornati nel pomeriggio in camera e riposatici un poco, abbiamo scoperto che esattamente come l'orario dei traghetti era passato dalla domenica al lunedì alla versione più ridotta di tarda estate, così anche i negozi chiudevano prima di ieri. Abbiamo trovato a stento una pagnotta, e dovuto sbrigarci al supermercatino per comprare qualche pomodoro e dei piatti "quasi pronti" per farci una cenetta tranquilla in camera. Usciti dopo cena, abbiamo visto che anche la quantità di persone in giro era effettivamente notevolmente ridotta: eppure l'albergo mi sembra sempre pieno, manco fosse l'Hotel Hilbert usato per spiegare le mirabolanti proprietà dell'infinito.
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