La colazione al Brenton Lodge è naturalmente lussuosissima come tutto il resto. Ci è stata portata nel terrazzino del cottage alle 8:30, e comprendeva le classiche cose, ma tutte fresche, e sempre con una scenografia senza paragoni. Davvero un ottimo modo per iniziare la giornata!
Rifocillati, siamo partiti per il giro della penisola, iniziando da Hot
Beach. Il nome non le è stato dato perché la sabbia bruci, ma per una
ragione molto più curiosa. C'è una sorgente termale calda che arriva quasi
in superficie, e che si trova sotto questa spiaggia. Così quando c'è bassa
marea - altrimenti la spiaggia è coperta dall'acqua - si può arrivare,
portarsi una pala o naturalmente affittarla lì accanto, scavarsi una buca
che si riempie con l'acqua termale e avere la propria piscina personale. In
effetti c'era un po' di gente che si dedicava a questo lavoro fai-da-te, ma
se devo essere sincero io sono piuttosto scettico al riguardo.
Noi ci siamo limitati a passeggiare sulla spiaggia, che prosegue per un
buon chilometro. Non abbiamo fatto il bagno anche perché lì intorno era
pieno di cartelli che intimavano di stare attenti alle correnti,
probabilmente perché sono morti un po' di nuotatori. Ci siamo anche messi a
raccogliere un po' di conchiglie come dei bambini! Ritornati alla macchina,
ci siamo divertiti a vedere un cagnolino evidentemente assetato che si
buttava sotto la doccia a bere tutte le volte che qualcuno l'azionava!
In zona ci sarebbe anche la Cathedral Cove, un'altra baia dove si
può entrare solamente con la bassa marea passando sotto una roccia
forata. Però eravamo già fuori orario con la marea, e non ho avuto
voglia di provare a recarmici per poi vedere che non si poteva fare più
niente. Così abbiamo proseguito per la strada principale, arrivando alla
fine a Coromandel, o "Coro" come la chiamano là quando hanno fretta:
abbiamo anche trovato un pulmino targato "IN CORO". Ah, l'accento è
sulla a, anche se naturalmente a noi viene naturale metterlo sulla
e. Essendo già ora di pranzo, ci siamo pigliati un panino al volo da
... Bruno Rossi. Io pensavo già ad un emigrato di lunga data, ma era
tutta una finta. Sembra che ci sia una catena di locali in franchising
con questo nome, e a questo punto non sono neppure certo che il signor
Rossi sia davvero italiano.
Non ho timore di ammetterlo. Il passaggio da Coromandel l'ho anche voluto
per andare a vedere la Driving Creek Railroad. Dovete sapere che c'è un
tizio di nome Barry Brickell che nel 1961 è arrivato in città per fare
l'insegnante di scienze. Dopo sei mesi capì che quello non era il suo
desiderio maggiore, e così si licenziò e si mise a fare il ceramista per
vivere. In quegli anni la penisola stava per avere una forte (in termini
neozelandesi) immigrazione da parte di una comunità più o meno alternativa,
e gli affari gli andarono bene, tanto che si comprò un terreno collinare.
In questo terreno c'è una cava di argilla, il che gli faceva comodo. Solo
che era un po' in alto, e quindi doveva trovare un sistema comodo per
prenderla. Essendo un tipo un po' fuori di testa, decise che sarebbe stato
simpatico costruirsi una ferrovia personale. Si mise così a studiare il
tracciato, e preparò il percorso. Ma probabilmente ci aveva preso gusto, e
quindi continuò a mettere binari anche oltre la cava. A un certo punto
decise che magari anche altra gente poteva essere interessata: chiese
così l'abilitazione al ministero dei trasporti, per potere offrire dei viaggi
turistici a chi arriva lassù. I lavori sono sempre andati avanti: l'ultima
estensione è terminata quest'anno, ed è stata costruita in cima alla
collina la Eyefull Tower, un ottagono in legno con vista sull'oceano che
secondo i suoi piani dovrebbe diventare un posto per ricevimenti e vendere
un po' di ceramica.
A dire il vero, la ceramica la continua a fare e vendere alla stazione di
partenza, con una sinergia degna di nota. Nel frattempo, ha anche aperto
una scuola di ceramica, ha fatto in modo che il suo terreno diventasse un
parco naturale "personale" che passerà allo stato alla sua morte, sta
ripiantando kauri a tutto spiano, e cerca di convincere dei finanziatori
per fare un battello a vapore che faccia servizio nelle coste della
penisola. Tipo vulcanico, non c'è che dire.
Per gli appassionati, aggiungo che la ferrovia è a scartamento
ridottissimo: 15 pollici, cioè 38 centimetri. Anche così, non era facile
fare tutte le curve necessarie per salire le pendici della collina, quindi
il percorso ha cinque punti in cui il macchinista deve cambiare direzione
di marcia. Nell'ultimo tratto costruito in questi anni, poi, Brickell
si è lanciato davvero: ha commissionato un ponte a doppio livello, dove il
treno passa nelle due direzioni. Naturalmente non si è dimenticato di
essere un ceramista, e ha decorato con piastrelle fatte in casa uno dei
tunnel del percorso; direi che tra lui e i suoi amici sono anche dei
discreti bevitori, a giudicare dal numero di bottiglie vuote che sono state
usate per rinforzare le pareti!
Dopo questa gratificazione della mia parte bambinesca, abbiamo finito il
giro della penisola. La strada sul lato ovest è molto più vicina al mare: i
colori dell'acqua sono tra l'altro bellissimi, e vanno dal verde smeraldo
all'arancione! Immagino che ci sia molta sabbia che però non viene
mossa.
Rientrati al Brenton Lodge e fattici ancora una bella sessione di
idromassaggio, ci siamo posti il problema di dove andare a mangiare cena.
Non è stato difficile girare tutta Whangamata, e scoprire che forse la cosa
migliore era ritornare da Oceanas e provare qualche altro suo piatto. Tutto
detto.