A parte i nuovi inquilini dall'altra parte della casa che non hanno idea di come il cortiletto interno amplifichi i suoni, e che stanotte mi facevano venire voglia di preparare loro un caloroso e soprattutto rumoroso buongiorno, la notte è passata bene, e la giornata si sarebbe anche preannunciata buona, tanto che per una volta ho persino deciso di andare in barca con gli altri.
Sono così finito sopra la "Cattedrale", una grotta sottomarina a 30 metri di profondità così chiamata per la sua ampiezza e le formazioni simili a colonne che la dividono in più scomparti, dove i sub si sono immersi. Il guaio è che io di nuotare non ne ho proprio voglia, anche se le meduse lì al largo erano pochine: né riuscivo a leggere o a fare qualcos'altro, dato che non mi fidavo di come il mio stomaco avrebbe sopportato il tutto. Sfruttando così il fatto che c'erano tre persone che venivano riportate a terra, mi ci sono accodato, ho preso un trancio di pizza al taglio (pessima) al negozietto sulla strada di casa e mi sono finalmente fatto una pennica come si deve.
Rientrati tutti gli altri, è balenata la possibilità di fare il famigerato giro dell'isola così tanto vagheggiato. Era una di quelle cose a cui non si può dire di no, e così alle 17:30 siamo saliti in cinque sul motoscafo: Anna, Marina, Simona, Raffaella ed io. Il giro è stato relativamente veloce, poco più di un'ora, anche perché quando il pilota diceva "qui se volete ci si può fermare a fare il bagno" il silenzio da parte di tutti era piu che eloquente. Il giro, fatto in senso antiorario, ha come punti principali i passaggi sulle grotte. Nell'ordine abbiamo visto la Grotta del Cammello (chiamata così a causa di una formazione rocciosa; è l'unica sul lato del paese); la Grotta del Tuono (sotto il Castello, così detta dal rumore che fa il mare in tempesta); la Grotta della Pigna, lì vicino, con una sorgente di acqua dolce; la Grotta della Berciada, l'unica che è un ponte naturale sotto cui si può passare; la Grotta del Tauro; la Grotta del Presepe, così chiamata perché non solo assomiglia a quella di un presepe ma ci sono anche delle formazioni che lo ricordano; le Grotte Piccole, che non sono percorribili da un motoscafo ma possono essere attraversate a nuoto - di nuovo, abbiamo declinato, ma ormai il nostro pilota aveva capito la solfa; e infine la Grotta della Bombarda, con una bella apertura in alto in cui sembra esserci una tiara, e molte stalattiti... o almeno quelle rimaste dopo che vari turisti passavano di là nottetempo per prendersi un souvenir. Il giro, tra l'altro, ha anche avuto un vantaggio intrinseco: a quell'ora non lo fa nessuno, e quindi ci siamo goduti il panorama tutto per noi.
Saltato per una volta l'aperitivo, prima di cena ho beccato il Pampado che mi ha consegnato la mia bussola elettronica che avevo lasciato in ufficio e volevo portarmi su in Norvegia. Ammetto che le ho fatto fare un bel giro, ma d'altra parte era il modo più semplice per recuperarla. L'"ultima cena", oltre all'onnipresente pasta, vedeva stavolta una cernia ai ferri ed è terminata con baci e abbracci vari. Non mi sono nemmeno fermato a prendere il bicchiere della staffa al solito baretto, da un lato pensando all'ora in cui mi sarei dovuto alzare e dall'altro non volendo assistere alle zappature di chitarra del duo che stava accompagnando due vocalist in una carrellata di pezzi italiani d'antan. Le fanciulle cantavano anche discretamente, ma garantisco che mi veniva voglia di tirare via la chitarra dale mani di uno che aveva deciso che i tre-accordi-tre de La canzone del sole non avrebbero mostrato la sua abilità, e quindi ne aggiungeva ogni tanto qualcuno a caso, salvo accorgersi che non c'entrava nulla e quindi ritornare precipitosamente sui propri passi.
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