lunedì 13 agosto 2007

D'accordo che avevo bisogno di puntare una sveglia, ma usare quella del telefonino è stato un errore strategico, considerando che mi sono beccato tre messaggi, di cui uno inviato per errore a me e uno che mi avvisava che l'altro era per l'appunto un errore. A finestre aperte poi si sentiva tutta la vita notturna di Marettimo, che a quanto pare si era improvvisamente animata. Vabbè, alla fine mi sono svegliato in maniera pessima e mi sono messo come un automa a lavarmi, vestirmi e uscire.

Per essere le sei del mattino, c'era anche un bel po' di gente per strada: una persona che stava portando via un sacchetto di rumenta e una supposta persona che faceva calare dalla finestra del secondo piano un sacchetto di spazzatura: un'idea piuttosto particolare, non c'è che dire, ma sicuramente migliore di buttarla direttamente giù. All'imbarco, in compenso, c'era una trentina di persone: tutti mattinieri, a quanto pare. L'aliscafo non ha avuto grandi problemi, anche perché il mare era davvero una tavola; a Levanzo è salito qualcuno, ma il vero boom c'è stato a Favignana, dove si è quasi riempito.

Alle 7:40 siamo sbarcati a Trapani, e abbiamo trovato il GiuseppeTaxi. Dopo avere lasciato le valigie sul pulmino, dove ho scoperto con un po' di sconcerto che il nome del suo sito è effettivamente www.giuseppetaxi.com, ci dice che c'è un cambio di programma: non saremmo partiti subito ma alle 9:30, probabilmente con Mario che non ho capito se fosse il figlio o un socio. Dal nostro punto di vista non c'era nessun problema: anzi ne abbiamo approfittato per una robusta colazione sempre da Angelino e quattro passi per le vie del centro di Trapani. Abbiamo così visto quella che pensiamo essere Sant'Agostino, il Palazzo del Senato, la cattedrale dedicata a san Lorenzo, la chiesa d'Itria e san Domenico. Beh, "visto" è una parola grossa, dato che con l'eccezione della cattedrale tutte le chiese erano chiuse, nonostante fossero le otto e mezzo. Il commento di Marina è stato "beh, è lunedì, magari è il giorno di chiusura..."

Il viaggio con Mario è stato relativamente tranquillo, visto che i limiti di velocità lui li rispettava. Mi sono guardato un po' in giro, e ho notato come l'autostrada, oltre che non essere a pedaggio, è quasi tutta rialzata rispetto al territorio intorno. È vero che il terreno è molto ondulato, ma mi chiedo se pensare di lasciare l'autostrada trincerata ogni tanto non sarebbe costata un po' di meno. L'aeroporto non era molto affollato, anche se il concetto "tenersi dietro la riga rossa" è ancora meno concepito che a Linate: nonostante ci fossimo presentati tutti assieme al check-in e mancassero ancora due ore alla partenza, abbiamo stranamente avuto posti tutti sfasati senza alcuna ragione: ancora prima della partenza ci siamo radunati tutti vicini, senza nemmeno un commento da parte delle hostess.

Il volo è stato senza storia, salvo il mio desiderio di dare una botta in testa a un paio dei ragazzini saliti col collarino "bimbo solo a bordo" e che erano seduti davanti a noi: addirittura le valigie ci sono arrivate 12 minuti dopo il nostro atterraggio, e poi avevamo anche Franco che aveva un po' allungato il suo rientro verso Trento ed era venuto a prenderci: tutti pronti a farci una pizza molto tarda, visto che siamo arrivati a Milano alle 14:45, e a trovarci di nuovo assaliti dalle zanzare.


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