Oggi ho vinto il mio personale Premio Darwin: ho un paio di occhiali in meno. La storia è relativamente semplice: dopo una mattinata tranquilla, nel pomeriggio siamo tornati in spiaggia e io ho deciso che sarei finito finalmente in acqua, cosa che per me significa sempre fare uno sforzo di volontà. Anna aveva deciso che la temperatura non era sufficientemente elevata - abbiamo due diverse metodologie, io preferisco a parità di temperatura dell'acqua che la differenza con la temperatura esterna sia la minore possibile, per lei è meglio che faccia caldo - e quindi non si è avventurata, dicendomi però di togliere gli occhiali, cosa che ovviamente io non ho fatto.
Sono così entrato con l'acqua fino alla coscia, saltando un po' quando arrivava un cavallone. Solo che ho sbagliato i conti con uno di quelli grandi, che mi ha investito in pieno lasciandomi a malapena il tempo di girarmi. Passata l'onda, Anna mi fa "Dove sono i tuoi occhiali?" Non mi ero nemmeno accorto che l'onda me li avesse portati via. Ho provato a cercarli un po', ma tra il fatto che senza occhiali ovviamente non ci vedo e che le onde smuovono la sabbia, il risultato è stato nullo. Peggio ancora, un'altra ondata di quelle grandi mi ha letteralmente buttato giù, facendomi perdere il senso dell'orientamento e sbattendomi sul fondo. Fortunatamente mi sono spaventato a sufficienza, ma sono rimasto abbastanza lucido da non bere, e così quando l'onda si è ritirata dopo qualche secondo ho sentito in quale direzione venivo portato e sono risalito a galla.
Inutile dire che sono arrivato qua a Capo Verde con due paia di occhiali, quindi al momento il problema non è il massimo; in compenso il portafoglio ne risentirà, perché le mie lenti fotocromatiche costano cifre assurde. Ben me ne abbia.
La sera vedeva alla voce "animazione" uno spettacolo capoverdiano nella piazzetta interna. Partendo dal principio che se sono capoverdiani non sono i nostri animatori (cattiveria gratuita, lo so...) siamo stati per un po' a vederli. Abbiamo avuto due gruppi, i Tropicaliente e i Filhos do Nacião. Questi ultimi a dire il vero facevano capoeira: d'accordo che il Brasile non è così lontano e anche qua si parla portoghese, ma la cosa mi è parsa un po' strana. I Tropicaliente, a parte avere iniziato con una... mazurca - però del ballo dei Casadei ha solo il nome, garantisco - hanno fatto altre danze che in effetti potrebbero essere locali, anche se le mie capacità etnologiche non mi consentono di affermarlo con sicurezza.
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