Tra le tante cose che Silvio ci ha comunicato sul suo bel libretto c'è anche la bella notizia che il reddito pro-capite italiano è aumentato dal 2001 (24.670 dollari) al 2005 (27.119 dollari). Che bello, che bello.
Però c'è chi fa notare (grazie alla SECca per l'implicita segnalazione) che è piuttosto strano che si facciano i conti in dollari e non in euro. La Ferretti prende la calcolatrice, converte in euro secondo i valori dell'Ufficio Italiano Cambi, e scopre che il PIL pro-capite è sceso di 5.861,73 euro, come segnalato anche in un commento che è arrivato ora all'altro messaggio. Com'è la storia?
Beh, questo è un classico esempio di come si può fare dire ai numeri tutto quello che si vuole, basta saperci giocare bene. Provo a sbrogliare almeno in parte la matassa, ma non garantisco di farcela. Innanzitutto, è ovvio che il trucchetto di parlare di dollari e non di euro è servito per nascondere il risultato reale; ma d'altra parte è abbastanza chiaro che non è possibile che il reddito pro-capite medio si sia abbassato così tanto, visto che il prodotto italiano lordo è rimasto più o meno costante (a meno dell'inflazione, si intende). Quindi occorre cercare i numeri originali e rifarsi tutti i conti.
Iniziamo dall'ISTAT: qui abbiamo i dati sul PIL. A pagina 5 scopriamo che il PIL 2001 (dopo un arrotondamento in crescita per un nuovo metodo di conteggio, ma la differenza è dell'1.5% circa) è stato di 1.248.648 milioni di euro; il PIL 2005 si trova a pagina 2 ed è stato di 1.417.241 milioni di euro. Considerando che il reddito pro-capite è dato dal PIL diviso il numero di abitanti, e considerando che gli abitanti italiani al censimento 2001 erano circa 56.996.000 e la stima a capodanno 2005 è di circa 58.594.000 abitanti si ricava come reddito pro-capite medio rispettivamente 21.907 e 24.187 euro. Il che può magari sembrare anche tanto, ma se teniamo conto dell'inflazione (come da tabella ISTAT), scopriamo che a prezzi costanti 1995 quei valori diventano 18.901 e 19.029 euro rispettivamente, con un aumento dello 0.6%, diciamo 0.7% perché a fine 2001 probabilmente c'era qualche italiano in più rispetto al censimento e quindi il reddito pro-capite era leggermente minore.
Conclusione? Chissà come e dove Silvio si è inventato i dati che ha fatto mettere sul suo libercolo.
Aggiornamento: La pausa pranzo in palestra deve avere messo un po' di sangue più ossigenato in circolo, e ho probabilmente scoperto l'arcano. Come suggeritomi qui sotto da Tronzano, i valori sono scritti in dollari perché quella è la valuta di riferimento. Se ora dividiamo i due valori presentati dal libro per quelli che ho indicato io, scopriamo che i rapporti sono praticamente uguali: un euro vale 1.126 dollari nel primo caso, e 1.121 nel secondo. Un rapporto di cambio 1.12 non è così lontano da quello medio nel periodo, quindi potrei rispondere così: "I numeri indicati nel libro sono scritti in dollari per uso internazionale e calcolati rispetto a un valore del dollaro mediato nel quadrienno (oppure quello del 2003). Però non sono stati considerati al netto dell'inflazione".
Come dicevo all'inizio, ai numeri si può far dir di tutto!

| OKNO | Commenti (2)

2 Commenti

D. ha detto:

Anche Attivissimo ha fatto qualche calcolo e, pare, sia uso comune utilizzare come unita monetaria' "standard e internazionale" il dollaro. Come poi sia stimato il tasso di cambio tra euro e dollaro e' un altro paio di maniche...
D.

adellam ha detto:

Su diaro.it c'è il mail di un giornalista del sole 24 ore che spiega nel dettaglio il modo corretto di raffrontare le cifre: http://www.diario.it/?page=wl06040500

Scrivimi

il form per inviarmi un messaggio

questa notiziola

Questa pagina contiene una singola notiziola di .mau. pubblicata il 06.04.06 12:13.

Proud to be a coglion era la notiziola precedente nel blog.

Ma che freddo fa è la notiziola seguente nel blog.

Trova i commenti recenti nell'indice principale o cerca negli archivi globali.