obbligo di conservazione siti?   [y2004_pipponi]

Stamattina arrivo tranquillo e beato in ufficio, e mi trovo tutti i blog a lamentarsi. Beh, "tutti" è un po' esagerato. Diciamo Massimo, zop, Delymyth, Paolo... giusto per citare i primi. Cosa è successo? C'è una legge, la 106/2004, che si intitola "Norme relative al deposito legale dei documenti di interesse culturale destinati all'uso pubblico".
Per i soliti pigroni che non hanno voglia di leggersi tutta la legge, cito qua i punti principali:
Articolo 1, comma 1: 1. Al fine di conservare la memoria della cultura e della vita sociale italiana sono oggetto di deposito obbligatorio, di seguito denominato "deposito legale", i documenti destinati all'uso pubblico e fruibili mediante la lettura, l'ascolto e la visione, qualunque sia il loro processo tecnico di produzione, di edizione o di diffusione, ivi compresi i documenti finalizzati alla fruizione da parte di portatori di handicap.
Articolo 1, comma 4: I documenti di cui al presente articolo sono depositati presso la Biblioteca nazionale centrale di Firenze e la Biblioteca nazionale centrale di Roma, [...]
Articolo 4, comma 1: Le categorie di documenti destinati al deposito legale sono:
a) libri; [...]
q) documenti diffusi su supporto informatico;
r) documenti diffusi tramite rete informatica non rientranti nelle lettere da a) a q).
Articolo 7, comma 1: Chiunque vìola le norme della presente legge è soggetto ad una sanzione amministrativa pecuniaria pari al valore commerciale del documento, aumentato da tre a quindici volte, fino ad un massimo di 1.500 euro.
Insomma, se uno ha un sito web deve inviarlo regolarmente (beh, ogni due mesi visto che l'obbligo si ha entro i sessanta giorni) alle Biblioteche Nazionali di Roma e Firenze, che si premureranno di comprarsi un po' di terabyte di spazio dove salvare anche le mie notiziole. Che bello, non devo più fare i backup!
A parte le battute, mi sembra che la levata di scudi sia prematura. Come capita abbastanza spesso con le leggi almeno in Italia, ci sarà un regolamento attuativo (articolo 5, comma 1) che verrà promulgato entro sei mesi. Il regolamento stabilirà anche (articolo 5, comma 5) "a) i casi di esonero totale o parziale dal deposito dei documenti". Insomma, quello che bisogna fare è farsi sentire e fare indicare esplicitamente che i siti personali sono esonerati dal deposito; non mettersi a urlare contro gli intenti censori da Grande Fratello (orwelliano, non televisivo!) del governo. Possiamo anche dire che quella legge sarà fatta alla carlona, ma in realtà afferma un principio generale condivisibile (i documenti di una certa importanza devono essere archiviati) e lascia l'attuazione del principio a una verifica non solo parlamentare.
E poi, scusate: il mio sito è pubblico, a me non me ne può fregare di meno di dovere inviarlo da qualche parte. Cosa ci perdo, se non un po' di tempo?

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» Legge deposito siti da Giovy's Blog!

L'Unione consumatori critica la legge che tra sei mesi obblighera' chiunque abbia un sito Internet con informazioni a disposizione del pubblico ad inviarne il contenuto alle due Biblioteche centrali di Firenze e di Roma, altrimenti rischiera' ... Continua a leggere

Se ogni volta che pubblico un post devo inviarlo alle biblioteche di Firenze e Roma, che voglia ho di farlo? Ma non ho molta voglia neanche di prendermi 1500 EUR di multa ad ogni post... Basterà scrivere "Questo sito non ha inoltre il benché minimo ... Continua a leggere

8 Commenti

Paolo Valdemarin ha detto:

Concordo sul fatto che, come è successo per molte altre, anche questa legge verrà bellamente ignorata e che di conseguenza non sia il caso di fasciarsi la testa (in effetti mi sembra di aver fatto solo una battuta).

Ciò non toglie che in un paese civile la classe politica non dovrebbe sprecare tempo e denaro promulgando leggi inutili e dall'applicazione impossibile.

DElyMyth ha detto:

Secondo me, dato appunto che il sito e' pubblico, se proprio lo vogliono se lo scarichino da soli.

.mau. ha detto:

Dely: attenta che dire "lo scarichino da soli" è ancora più pericoloso, perché implica che loro sappiano dell'esistenza del sito e quindi che tu debba comunque fare comunicazioni ufficiali che potrebbero essere il primo passo per un controllo molto maggiore. Molto meglio avere un regolamento attuativo che esoneri i siti personali.
Paolo: come ti ho scritto, il mio pensiero è che è meglio avere una legge che espone i principi generali e un regolamento che indichi le eccezioni, piuttosto che una legge che voglia fare tutto.

settolo ha detto:

il fatto che un legge verrà ignorata, non significa che, se per caso quello che scrivi sul tuo blog è scomodo per qualcuno, quel qualcuno non possa farti fuori senza problemi. Le leggi vanno applicate, sempre, anche se assurde. Oppure abrograte. Questa è democrazia. Questa non è l'Italia.
Sul fatto poi che il regolamento attuativo possa migliorare le cose, vana speranza, visto i precedenti (siae, editoria...). La legge esprime criteri generali molto precisi, criteri che paiono assurdi ed inappliccabili.

Giovy ha detto:

Io ne ho parlato ieri, qui: http://www.giovannibarbieri.com/blog/blog_comment.asp?blog_id=34&month=5&year=2004&giorno=&select_case= , e più il tempo passa e più mi rendo conto che ormai il governo italiano sembra aver trovato in Internet la sua gallina dalle uova d'oro.
Alcuni anni fa (diciamo quattro o cinque, senza andare troppo in là con il tempo) Internet era una cosa "underground", in Italia, totalmente ignorata dalla "massa" (che ora si è fatta l'ADSL e la usa solo per scaricare file) e dal governo (che non aveva un sito Internet, e se ne fregava bellamente di qualunque cosa riguardasse il web).
Le cose sono cambiate, ma IMHO NON in meglio, purtroppo...
E' vero che ora il governo ha il suo bel sito "figo e accessibile", è vero che ha tirato fuori "Vola con Internet", ma è altrettanto vero che dopo il DL Urbani e quest'ennesima "furbata", non possiamo neanche immaginare cosa ci riserva il futuro!
E se questi sono i precedenti che si stanno creando...

Beh, .mau., sono in linea di principio d'accordo con te sull'aspettare il regolamento attuativo, anzi, sarebbe molto meglio cercare di convincere le biblioteche a lasciare fuori i siti personali dal giro.

Se mi obbligassero comunque a fare una copia pazienza... pero' se mi obbligassero a dare una copia stampata (o su cdrom) del mio sito e non mi dessero la possibilita' di uploadarlo in modo totalmente gratuito tramite ftp o e-mail in una mia area riservata, allora mi salterebbe davvero la mosca al naso.

Pagare un balzello sulle mie cagate? E quando mai?

DElyMyth ha detto:

A me alla fine pare una sorta di controllo su quanto viene scritto in giro...
Cioe', tu scrivi i fatti tuoi, commenti questa legge, e a loro da' noia doversi sbattere e andare in giro per il web a cercare gli "insurrezionisti", meglio se si consegnano direttamente le carte "reazionarie".

Ok, oggi sono piu' polemica del solito.

MrReset ha detto:

Due cose: i siti dovranno inviare i documenti (ogni tuo post è un documento che potrebbe in qualche modo ledere qualcuno e quindi deve essere registrato).
Il punto è un altro: se è gratuito, sanzione zero (15 per 0 euro fa sempre zero!).
Terzo, il fatto che ci sia e se lo vengano a scaricare va a toccare il decreto urbani: se si tratta di opera di ingegno (credo che tu pensi prima di scrivere e quindi elabori qualcosa), se lo scaricassero sarebbe necessario un bollino virtuale...
ciao

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Questa pagina contiene una singola notiziola di .mau. pubblicata il 12.05.04 10:34.

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