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«Le serie divergenti sono opera del diavolo.»

 
  --Niels Henrik Abel (1802-1829), in Robert ed Ellen Kaplan, The Art of the Infinite, OUP 2003, p. 96.
 

«Sembra che il matematico André Weil paragonasse il trovare le giuste definizioni in teoria algebrica dei numeri - che era come scolpire roccia diamantifera - col fare le definizioni nella teoria degli spazi uniformi (che aveva fondato), che era come scolpire con la neve.»

 
  --Samson Abramsky, What are the fundamental structures of concurrency? We still don’t know!, 2005
 

«Alla fine del diciannovesimo secolo, un matematico straordinario [Cantor] languiva in un manicomio. [...] Più si avvicinava alle risposte che cercava, più esse sembravano allontanarsi. Alla fine impazzì, come altri matematici prima di lui.»

 
  --Amir D. Aczel, The mystery of the Aleph, 2000.
 

«La bistromatica è una maniera rivoluzionaria per comprendere il comportamento dei numeri. Così come Einstein osservò che lo spazio non è un assoluto, ma dipendeva dal moto nello spazio dell'osservatore, e che il tempo non è un assoluto, ma dipendeva dal moto nel tempo dell'osservatore, si è ora scoperto che i numeri non sono assoluti, ma dipendono dal moto dell'osservatore nei ristoranti.»

 
  --Douglas Adams (1952-2001), La vita, l'universo e tutto quanto.
 

«Il primo numero nonassoluto è il numero di persone per cui si riserva un tavolo. Tale numero cambia durante le prime tre telefonate al ristorante, e non sembra avere relazione alcuna con il numero di persone che effettivamente si presenta, o a quello che si aggiunge dopo lo spettacolo/partita/serata/party, o a quello di chi se ne va quando vede chi altro è arrivato.»

«Il secondo numero non assoluto è l'orario di arrivo, noto ora per essere uno dei più bizzarri concetti matematici: una recipriversesclusione, vale a dire un numero la cui esistenza può solo essere definita come l'essere qualcosa di diverso da sé stesso. Detto altrimenti, il tempo effettivo di arrivo è l'unico momento in cui è impossibile che arrivi una qualunque persona del gruppo. Le recipriversesclusioni hanno ora un ruolo vitale in molte parti della matematica, tra cui statistica e contabilità, e danno anche le equazioni fondamentali per descrivere la fisica del Problema Altrui.»

«Il terzo e più misterioso concetto di nonassolutezza sta nella relazione tra il numero di voci del conto, il costo di ciascuna voce, il numero di persone al tavolo e cosa essi ritenevano di dover pagare. (Il numero di persone che hanno portato del denaro è un semplice sottofenomeno).»

 
  --Douglas Adams (1952-2001), La vita, l'universo e tutto quanto.
 

«I numeri nei conti dei ristoranti all'interno dei ristoranti stessi non seguono le stesse leggi matematiche dei numeri scritti su un pezzo di carta in una qualunque altra parte dell'universo.»

«Questa singola frase fece l'effetto di una tempesta nel mondo scientifico. Lo rivoluzionò completamente. Si tennero tante di quelle conferenze matematiche in ristoranti così ottimi che molte delle menti più acute di una generazione morirono per infarto e obesità, e il progresso delle scienze matematiche fu bloccato per anni.»

 
  --Douglas Adams (1952-2001), La vita, l'universo e tutto quanto.
 

«Devo studiare politica e guerra perché i miei figli possano avere la libertà di studiare matematica e filosofia. I miei figli dovrebbero studiare matematica e filosofia, geografia, storia naturale, costruzione navale, navigazione, commercio e agricoltura così da dare ai loro figli il diritto a poter studiare pittura, poesia, musica, architettura, scultura, e ceramica.»

 
  --John Adams (1735-1826), lettera a Abigail Adams, 1780.
 

«63 statistiche su 100 sono inventate. Compresa questa.»

 
  --Scott Adams (1957-), in Darrell Huff, Come mentire con le statistiche, 2007, pag. 179
 

«Il creatore dell'universo opera in modi misteriosi. Ma usa un sistema di numerazione in base 10 e ama le cifre tonde.»

 
  --Scott Adams (1957-), in Peter Winkler, Mathematical Mind-Benders, 2007, pag. 21
 

«Ogni generazione ha un gruppetto di grandi matematici, e la matematica non si accorgerebbe nemmeno dell'assenza degli altri. Essi sono utili come insegnanti, e le loro ricerche non fano male a nessuno, ma non hanno alcuna importanza. Un matematico è un grande o non è nessuno.»

 
  --Alfred Adler, "Mathematics and Creativity", The New Yorker Magazine, 19/2/1972.
 

«La vita matematica di un matematico è breve. È raro che si producano risultati migliori dopo i 25-30 anni. Se si è prodotto poco fino a quel momento, si continuerà a produrre poco.»

 
  --Alfred W. Adler, "Mathematics and Creativity", The New Yorker Magazine, 19/2/1972.
 

«Tra amici, gli scrittori possono discutere i propri libri, gli economisti lo stato dell'economia, gli avvocati le loro ultime cause, e gli uomini di affari le loro ultime acquisizioni, ma i matematici non possono affatto discutere sulla propria matematica. E più profondo è il loro lavoro, meno esso è comprensibile.»

 
  --Alfred W. Adler, "Mathematics and Creativity", The New Yorker Magazine, 19/2/1972.
 

«Sei è un numero perfetto di per sé, e non perché Dio ha creato il mondo in sei giorni; piuttosto è vero il contrario. Dio ha creato il mondo in sei giorni perché questo numero è perfetto, e rimarrebbe perfetto anche se l'opera dei sei giorni non fosse esistita.»

 
  --Sant'Agostino (354-430), La città di Dio.
 

«Se mi viene data una formula, e io non ne conosco il significato, non può insegnarmi nulla. Ma se so già cosa significa, che cosa può insegnarmi quella formula?»

 
  --Sant'Agostino (354-430), De Magistro.
 

«Il buon cristiano deve stare in guardia contro i matematici [1] e tutti coloro che fanno profezie vacue. Esiste già il pericolo che i matematici abbiano fatto un patto col diavolo per oscurare lo spirito e confinare l'umanità nelle spire dell'inferno.»

 
  --Sant'Agostino (354-430), Ottantatré questioni.
 

«Sette e tre fanno dieci non solo adesso, ma sempre; e mai, in alcun modo, sette e tre non fecero dieci o mai sette e tre non faranno dieci. Dunque questa è la verità incorruttibile del numero che ho detto esser comune a me e a ogni essere ragionevole.»

 
  --Sant'Agostino (354-430), De libero arbitrio II, 8.
 

«La matematica standard è stata recentemente resa obsoleta dalla scoperta che abbiamo scritto per anni la cifra cinque al rovescio.»

«Ciò ha portato alla rivalutazione del contare come metodo per andare da uno a dieci. Agli studenti si insegnano concetti avanzati di algebra booleana, ed equazioni un tempo non risolvibili vengono trattate con minacce di rappresaglie.»

 
  --Woody Allen (1935-), in Howard Eves, Return to Mathematical Circles.
 

«Insomma, il teorema di Gödel stabilisce l'impossibilità di garantire la non contradditorietà della matematica restando all'interno della matematica stessa. Sembra un paradosso, ma la forza della matematica che doveva consistere nella sua capacità di dimostrare ogni affermazione logicamente, giunge ora a dimostrare semplicemente la propria incapacità a dimostrare. Un'atmosfera da tragedia, con Gödel nel ruolo di Euripide.»

 
  --Vittorino Andreoli (1940), "Matematica, la crisi di una grande signora", in Avvenire, 12 Marzo 2006.
 

«La crisi della matematica ha il senso del crollo di quelle colonne che annunciano "muoia Sansone e tutti i filistei". Una sensazione che dovrebbe metterci come attorno al fuoco di un caminetto acceso, la sera, per riposarsi dal viaggio e meditare sul bisogno di sapere e sulla impressione, dopo aver visto tante cose, di non aver trovato ciò che si cerca. Io mi sento come chi ha visitato una vasta area archeologica, ha immaginato una grandezza passata ridotta adesso a sole macerie.»

 
  --Vittorino Andreoli (1940), "Matematica, la crisi di una grande signora", in Avvenire, 12 Marzo 2006.
 

«La matematica non è una marcia per un'autostrada ben tenuta, ma piuttosto un viaggio per uno strano territorio, dove gli esploratori spesso si perdono. Il rigore dovrebbe essere un segnale per lo storico che le mappe sono state tracciate, e i veri esploratori si sono spostati altrove.»

 
  --William Sherron Anglin (1949-), "Mathematics and History", Mathematical Intelligencer.
 

«Defendit numerus: i numeri salvano.»

 
  --Anonimo, in J.R. Newman (ed.), The World of Mathematics.
 

«Come la cresta di un gallo, la matematica è al capo di tutte le conoscenze.»

 
  --Anonimo (antico detto indiano).
 

«AlGoreItmo, s.m. - Operazione matematica che continua a venire finché converge al risultato desiderato. Uso: regionale, soprattutto in Florida.»

 
  --Anonimo
 

«Le taglie di un reggiseno: priva, seconda, terza, quanta.»

 
  --Anonimo
 

«Le dimostrazioni fisiche seguono gli standard della giustizia inglese, dove si presume l'accusato innocente fino a che non lo si dimostra colpevole. Le dimostrazioni matematiche seguono gli standard della giustizia stalinista, dove si presume l'accusato colpevole fino a che non lo si dimostra innocente.»

 
  --Anonimo fisico russo, citato in T.W. Körner, The pleasures of counting.
 

«E ora possiamo risolvere il problema senza alcuna matematica: solo teoria dei gruppi.»

 
  --Anonimo professore di Cambridge, in Ian Stewart, Concept of modern mathematics, Dover 19952, p. 95.
 

«La geometria è per le arti plastiche quello che è la grammatica per l'arte dello scrittore.»

 
  --Guillaume Apollinaire (1880-1918), I pittori cubisti
 

«Eulero calcolava senza sforzo apparente, cosi come gli uomini respirano o le aquile si sostengono nel vento.»

 
  --François Arago (1786-1853), in Marcus du Sautoy, L'enigma dei numeri primi.
 

«La conoscenza matematica aggiunge vigore alla mente, e la libera da pregiudizi, credulità e superstizione.»

 
  --John Arbuthnot (1667-1735), in R. E. Moritz, On Mathematics, 1958
 

«Dopo che le abilità pratiche si svilupparono a sufficienza per rispondere adeguatamente ai bisogni materiali, una delle scienze non dedicata a fini utilitaristici [la matematica] potè sorgere in Egitto, dato che la casta dei sacerdoti ebbe il tempo libero necessario per la ricerca disinteressata.»

 
  --Aristotele (384-322 a.C), Metafisica.
 

«I cosiddetti pitagorici, che furono i primi a fare matematica, non solo la svilupparono ma vi si immersero completamente, credendo che i principi della matematica fossero i principi di tutte le cose.»

 
  --Aristotele (384-322 a.C), Metafisica.
 

«Le scienze matematiche in particolare mostrano ordine, simmetria e limite: e queste sono le più grandi istanze del bello.»

 
  --Aristotele (384-322 a.C), Metafisica.
 

«L'essenza dell'infinito è privazione: non la perfezione, ma l'assenza di limite.»

 
  --Aristotele (384-322 a.C), Fisica, libro III, cap. 7, 208a.
 

«L'infinito non può essere un numero o qualcosa che abbia un numero, perché un numero è numerabile, e quindi esauribile. Inoltre, se l'infinito fosse un numero dispari, rimuovendone un'unità il numero risultante sarebbe pari, e ancora infinito; infatti se fosse finito potrebbe avere solo numeri finiti come sue parti. E similmente se l'infinito fosse un numero pari. Ma non può essere contemporaneamente pari e dispari. Inoltre, se l'infinito, dopo che ne sia stata rimossa un'unità se per caso fosse dispari, venisse diviso in due parti uguali, ne risulterebbero due numeri infiniti; e proseguendo così, un numero infinito potrebbe essere diviso in quanti numeri infiniti ci piaccia.»

 
  --Aristotele (384-322 a.C), citato in George Apostle, Aristotle's Philosophy of Mathematics.
 

«C'è una difficoltà connessa all'infinito che riguarda il matematico. Se l'infinito non è attuale e la grandezza dell'universo è finita, i suoi teoremi sui numeri non saranno veri per tutti i numeri, ma solo per un numero finito di essi; e il matematico non potrà prolungare le sue rette e i suoi piani indefinitamente per dimostrare certi teoremi di geometria.»

 
  --Aristotele (384-322 a.C), citato in George Apostle, Aristotle's Philosophy of Mathematics.
 

«La matematica è la parte della fisica dove gli esperimenti costano poco.»

 
  --Vladimir Igorevich Arnold (1937-), "On Teaching Mathematics".
 

«Guarda tutte quelle teste matematiche chine solo e unicamente su queste scienze! Come sono solitarie, come sono inabili a vivere con gli altri, come sono inadatte a servire al mondo.»

 
  --Roger Ascham (1515-1568), in E. G. R. Taylor, Mathematical Practitioners of Tudor and Stuart England.
 

«La geometria parla dello spazio [...] Se guardo il pubblico in questa stanza posso vedere molte cose, in un singolo secondo o microsecondo posso ottenere una gran quantità di informazione [...] L'algebra, d'altro canto, riguarda essenzialmente il tempo. Qualunque tipo di algebra tu stia facendo, viene compiuta una successione di operazione l'una dopo l'altra, e "una dopo l'altra" significa che hai bisogno di avere tempo. In un universo statico non puoi immaginare l'algebra, ma la geometria è essenzialmente statica..»

 
  --Sir Michael Atiyah (1929-), 2000, in John Derbyshire, Unknown Quantity, pag. 319
 

«Quanto è felice la vita del matematico! Egli viene giudicato solamente dai suoi pari, e lo standard è talmente elevato che nessun collega o rivale può ottenere una reputazione che non merita.»

 
  --Wystan Hugh Auden (1907-1973), The Dyer's Hand.
 

«Potrebbe un linguista, potrebbe un grammatico, potrebbe finanche un matematico aver visto quello che lei fece, aver testimoniato il loro arrivo insieme, e avere udito la loro storia a riguardo, senza sentire che le circostanze erano state all'opera per renderli l'un l'altro insolitamente interessanti?»

 
  --Jane Austen (1775-1817), Emma


[1] Per la precisione, sono gli astrologi...