Dopo avere letto il libro (Mark Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, 247 pagine, Einaudi Supercoralli, 16 €, ISBN 8806166484) sono andato a dare un'occhiata ai commenti in giro per la rete, e ho visto una polarizzazione abbastanza netta. Leggendo le stroncature, ho notato che si incentravano su alcuni punti: fregatura della pubblicità che presentava il libro come il nuovo Holden, storia - il giallo indicato dal titolo - inconsistente, troppa matematica.
Che posso dire? A me sembra stupido comprare un libro solo perché ne fanno tanta pubblicità. La trama della storia è indubbiamente sconnessa: tanto per dire, l'assassino del cane ammette il misfatto mentre si sta parlando di tutt'altro. Il fatto è che il libro non vuole parlare di questo, ma del ragazzino autistico. E vuole far capire che essere autistici non significa essere degli idioti, anche se a prima vista si può dare quell'impressione. Banalmente, la mente è focalizzata su un insieme di cose diverse da quelle che si ritengono "normali" e che servono per vivere in mezzo alle altre persone. Lo stile cerca di rendere questo modo di pensare: non credo che sia quello che ha in realtà, ma sicuramente dovrebbe costringere il lettore, a meno che non abbia comprato il libro perché voleva un giallo, a pensare in maniera un po' diversa.
La matematica? C'è gente che alla sola parola scappa a gambe levate. Spero però che qualcuno, leggendo il libro, scopra che non è poi così difficile come credeva... a meno che non decida che bisogna essere matti per capirla. Ah, in certe cose comprendo bene Christopher :-).

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