Su correre.it era comparso a marzo un articolo sui rischi dell’attività fisica intensa causata da una situazione di “ridotta sorveglianza immunologica” temporanea (qualche ora) che crea una sorta di backdoor del corpo umano in cui il virus ha più facilità ad insinuarsi. Però penso che possa valere più per gli sportivi amatoriali che per i professionisti (ciclisti o calciatori), i quali dovrebbero avere un fisico abituato a questo tipo di sforzi.