Io capisco abbastanza bene il marchigiano (zona fano-pesaro-urbino) perché i miei nonni lo parlavano e anche i miei genitori a volte lo parlano. Io non faccio più caso alle differenze con l’italiano. La prima volta che mia figlia andò nelle Marche assieme a me a trovare i (miei) parenti si accorse che le conversazioni degli anziani non le capiva e quelle dei suoi coetanei, molto meno dialettali, aveva difficoltà per via dell’accento. Rimasi molto stupito. – Per contro io, al massimo, se rimango nelle Marche per più di una settimana, prendo in prestito qualche parola, modo di dire e l’accento, ma non si può certo dire che parli dialetto.