Qui comincia l'avventura
del mio viaggio per cultura
navigando tra 'sti blog
con lo stile di un bulldog.
Dopo pranzo, un mercoldì,
me ne stavo un po' così,
e pensavo, "certo qua
molto piano ormai si va".
"Meno gente qui nel webbe,
ecco cosa ci vorrebbe!"
Poi girando un poco in tondo
trovo alfine un bello sfondo.
Tanti link di buon valore,
azzurrino il suo colore,
anche se m'ha un po' deluso:
era proprio ben confuso!
Il creator? un giovincello:
me ne accorgo dato quello
che scriveva nei suoi testi
in effetti un po' modesti.
Poi mi leggo proprio sotto
un commento banalotto
la risposta sua impettita
e financo un po' stizzita:
"Perché quelli che san niente
dei blogghisti e della gente
non han proprio altro da fare
che da idioti commentare?"
Lascio il sito, resto in rete,
e poi non ci crederete:
navigando senza posa
mi è successa questa cosa.
Credo dopo un paio d'ore,
sito di quel cantautore
italiano niente male,
poco noto ma geniale:
mi ci fermo, è interessante,
qui di news ce ne son tante!
E leggendo vi trovai
di quel tipo una mail.
Al webmaster lui scriveva
e più o meno gli diceva:
"fossi in te, in quel menu
metterei un bottone in più"
"Posizione preferita?
sopra quello dell'uscita.
Guarda, aggiungi quel bottone
e di hit ne avrai un milione!"
[L'ottonario è il verso più appiccicaticcio della lingua italiana, si sa. Molte filastrocche per bambini del passato usano questo verso in rima baciata: il Corriere dei Piccoli era pieno di fumetti in rima, perché i bambini "devono essere acculturati". Chi ha almeno la mia età ricorda Sergio Tofano, e il suo Signor Bonaventura. Questo esercizio di stile è un omaggio a "Sto", con un riferimento ammodernato al "milione"...]