mercoledì 17 agosto

Oggi il programma prevedeva una gita al lago della Torre. L'idea non era poi così balzana per due camminatori di città come noi: infatti c'è una bella strada che aveva fatto l'Enel - fino a qualche anno fa al lago c'era una centrale elettrica, che non si sa bene perché è stata dismessa. Eravamo almeno riusciti a dormire bene... e ce la siamo presa di nuovo comoda, tanto che al solito siamo partiti quasi alle 11. Bisogna però dire che stavolta ci eravamo portati i panini per pranzo, quindi non c'era fretta.

La giornata non era eccezionale come quella di ieri, ma era comunque molto bella, e ci siamo incamminati in macchina fino a Pian Sulè, dove finisce la strada aperta a tutti, anche se già privata. Il nostro navigatore satellitare ci ha stupito una volta di più: quella strada era infatti segnata nella cartina. Ma la sua deve essere un'eccezione: in confronto alla folla trovata ieri alla Malciaussia, qui oggi non c'era praticamente nessuno su tutto il percorso. Posata la macchina, abbiamo con molta calma iniziato la salita. Bisogna dire che il pezzo di strada chiuso al traffico è tenuto molto meglio dell'altro, dove ci sono vari tratti dove frane e alluvioni hanno letteralmente cancellato l'asfalto. Qui si vedevano ogni tanto i guard-rail divelti, ma l'asfalto reggeva, almeno fino a quando c'era. L'ultimo tratto infatti è col pietrisco, e c'è anche una simpatica galleria di duecento metri circa che non è il massimo da fare senza una torcia.

La salita è stata molto più lunga di quanto pensassi, ma dopo due ore e venti siamo arrivati in cima. Lo spettacolo delle montagne a due passi - il lago è oltre i 2300 metri di quota, quindi ci eravamo fatti 800 metri di dislivello - è davvero straordinario. Io ho trovato molto carina la ferrovia a scartamento ultraridotto che è evidentemente stata dismessa da un po' ma che era stata una nostra compagna affettuosa per tutta la salita: dall'altro lato della valle dell'Arnas si vedeva infatti il taglio orizzontale a mezza costa dove passavano i trenini. Il lago di per sé non è una gran cosa, con quel senso di abbandono tutto in giro e il livello dell'acqua molto abbassato.

A scendere ci abbiamo messo solo un'ora e trentacinque, ed il percorso è stato abbellito dalla vista di due marmotte. Di fischi ne avevamo sentiti a bizzeffe, ma queste non si fanno certo avvicinare. In un caso sono più o meno riuscito a prendere una foto, la seconda volta non ce l'ho nemmeno fatta a tirare fuori la macchina. Durante la discesa abbiamo anche trovato qualche ciclista che arrampicava con la sua mountain bike a passo molto lento, e che mi hanno fatto venire un po' d'invidia, visto che io non riuscivo a salire da Usseglio a Margone. La discesa è stata naturalmente più veloce, e in un'ora e trentacinque minuti eravamo di nuovo all'auto. Devo dire che i dieci metri di leggera salita per arrivare alla macchina sono stati particolarmente dolorosi. Ah: a Pian Sulè, e più o meno per tutta la valle d'Arnas, si continua a prendere Radio Popolare.

Per cena siamo andati al Rocciamelone. Cucina non elaborata ma piacevole, e prezzi sicuramente economici per uno che vive a Milano, visto che in tre abbiamo pagato cinquanta euro...


Una marmotta dalle parti del lago della Torre
La valle del rio Arnas
Il vecchio complesso di Usseglio con la chiesa e l'ingresso

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