Quasi sempre mentitore

Innanzitutto ci possono essere due casi possibili: tutte e tre le affermazioni sono false, oppure una di esse è vera, perché pronunciata nel "giorno di riposo". Considerate i giorni 1 e 3: se entrambe le affermazioni fossero false, allora la prima afferma che Epimenide può dire la verità o di lunedì o di martedì; l'altra che può dirla di mercoledì o di venerdì. Poiché le due affermazioni sono incompatibili, la nostra assunzione è falsa, e uno di quei due giorni è quello in cui Epimenide dice il vero.
Supponiamo che dica la verità il giorno 1. Quindi dall'affermazione del giorno 3 sappiamo che il giorno 1 è mercoledì o venerdì: ma in entrambi i casi il giorno successivo (giovedì o sabato) avrebbe detto ancora la verità, quindi è impossibile. Pertanto Epimenide dice la verità il giorno 3, e dall'affermazione del giorno 1 sappiamo che esso è lunedì o martedì. In entrambi i casi il giorno successivo sta dicendo il falso; ma se il giorno 1 fosse lunedì allora il giorno 3 (mercoledì) direbbe il falso, il che è assurdo. Dunque Epimenide dive la verità di martedì.

Un'ultima parola

La difficoltà maggiore nel problema è ricordarsi che i giorni scorrono, ma una volta fatta mente locale non è poi così difficile, vero?


 
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