sabato 1. gennaio 2005

Il risveglio non è stato facilissimo. Diciamo però che alle 11:40 siamo riusciti a scendere a fare colazione in albergo - che aveva informato i suoi amabili ospiti che eccezionamente avrebbe prolungato l'orario fino alle 12 invece che alle 11 - dopo avere già preparato le valigie. Pagato e recuperato l'auto dal parcheggio, sono passato a salutare Maurizio e Lucia che erano più o meno svegli, anche perché gli ultimi ospiti se ne sono andati alle 5:30 e hanno ancora dovuto fare un po' d'ordine in casa.
Tra loro due e Valter e Annalisa che erano rimasti a dormire a casa loro, mi hanno convinto a portarmi via per il viaggio due dolcetti andalusi che non so bene che giro avessero fatto, visto che arrivavano da Bruxelles; poi i due dolcetti sono diventati quattro, sei, ... alla fine mi han dato tutta la scatola e via. Insomma alle 13, dopo esserci anche comprati una baguette e un po' di frutta - i negozietti del 10. arrondissement mica si preoccupano di quisquilie come l'inizio di un nuovo anno! - siamo partiti, guidati da un bel raggio di sole e da una temperatura di ben 12 gradi.

Anche stavolta ho sbagliato strada arrivato alla Bastiglia, ma è andata indubbiamente meglio stante il traffico "fluide". Solo che il tempo si era di nuovo rimesso al brutto, anche se bisogna dire che la neve si era ormai sciolta ovunque in pianura; Anna ha preferito evitare la sosta prevista in Borgogna, facendo piuttosto una tirata verso Milano, ed evitando così il traffico del rientro. In effetti la scelta si è rivelata azzeccata: in autostrada non c'era nessuno, e al Bianco non c'era assolutamente coda. Diciamo che avevamo cinque macchine davanti a noi. Ci siamo cuccati un secondo metro a nastro, e siamo entrati in galleria, dove ho fatto caso al termometro e scoperto che si arriva fino a 19 gradi - vicino all'uscita, il che mi dà qualche dubbio sulla bontà e soprattutto sulla velocità di adattamento del sensore. Abbiamo anche provato l'ebbrezza di ascoltare Isoradio: non so come sia diffusa, visto che ogni tanto si perdeva il segnale, e soprattutto che a un certo punto al posto della stazione abbiamo sentito le istruzioni per il corretto passaggio sotto il traforo, in inglese francese e tedesco. Mi sono anche chiesto come mai tra le stazioni diffuse ci sia anche Radio Monterosa. Concorrenza sleale, no?

Il versante italiano era più freddo e meno imbiancato di quello francese; lì si era scesi a -4, qui siamo arrivati a -7. Ma erano gli ultimi sprazzi, visto che ormai eravamo sulla via dell'arrivo, e nonostante la sosta per la cena all'autogrill di Villarboit eravamo a casa alle 22:45.


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