Martedì 19 agosto, h 12

Naturalmente mi accorgo di avere lasciato spento il telefonino, e che ero stato cercato dal Car Rental: fortunatamente stava comunque venendo per conto suo. Il tipo era quello con cui avevo parlato per telefono: arriva alle 11 con una Saxo, e fa "c'è un distributore qui in zona, vero? La macchina è senza benzina". Attimo di panico. Che si fa? Il tipo trova ad aspirarla dallla Corsa con una canna, ma senza grossi risultati. Alla fine dice "Massì, trenta chilometri riuscite a farli, è appena all'inizio della riserva!" Non che la cosa ci ispiri molto, ma che possiamo fare? Proveremo a cercare se qualcuno ha delle riserve nascoste e può venderci un paio di litri. Ad ogni modo, il tipo dell'Autocandia sembra un po' fuori di testa: certi consigli, tipo "basta arrivare in cima alla salita, e poi andare in folle" possono andar bene in autostrada, ma non certo su un tratto in montagna senza neppure guard rail.

D'altra parte, che si può dire quando il tipo ci spiega che in realtà Autocandia ha una flotta di più di mille auto, ma sono tutte in giro: tanto che sia la Corsa che la Saxo sono subaffittate da un'altro car rental?

h 19:10

Dopo un congruo riposo, poco dopo le 17 partiamo per la nostra spedizione a caccia di benzina. Per sicurezza chiediamo ancora alla signora Christina del minimarket se aveva trovato qualcosa, ma nulla da fare.

Anna guida in stile Mobil Economy Run, la gara degli anni '70 in cui si cercava di percorrere la maggior distanza possibile con un litro di benzina; durante il percorso discutevamo su quali fossero le migliori strategie per la discesa, e io mi votavo silenziosamente a san Cristoforo, che se non sbaglio è finanche greco...

Arriviamo infine alla pianura e troviamo un bel cartellone che dice "supermarket e benzina a 800 metri". Tutti felici, arriviamo là e chiediamo il pieno. La benzinaia mette la pompa... e non esce nulla. "Devo aver finito la benzina". Bene, siamo in due. La scelta è tra proseguire verso Agii Deka, 6 chilometri, o tornare verso Platanos, 4 chilometri. Visto che su quest'ultima strada mi ricordo di avere visto dei distributori, la scelta è ovvia.

Ce la facciamo a raggiungere il distributore seguente, ci fermiamo; il tipo ci fa "no benzina". Sembrava di avere una maledizione: ma un chilometro dopo finalmente siamo riusciti a trovare una pompa che ci ha riempito fino all'orlo il serbatoio, e ci ha resi molto felici.

Visto che eravamo in zona, abbiamo superato Mitropolis - se quella è una "città media", un paese deve essere composto da un bilocale - e siamo arrivati a Gortyna. Il sito (ingresso 4 €) a nostro parere è stato molto più bello di Festos: sarà che a quell'ora fa molto meno caldo, o che i resti sono meno rovinati, e quindi qualcosa di più si riesce a intuire, o ancora che le rovine del periodo romano sono più note, ma insomma l'effetto era molto migliore. Molto bella la basilica di Agios Titos, con l'abside ancora in piedi, i resti dell'Odeon e dell'acquedotto, e il muro con su scritta la legge cretese al tempo dorico, incisa in maniera bustrofedica e con le lettere anche scritte al rovescio quando si tornava indietro!

Dietro a questo muro, c'era un platano sotto il quale ci sarebbe stato il divino amplesso tra Giove ed Europa: ad essere sinceri, avrei detto che l'albero fosse un altro, ben più nodoso, ma la tipa che faceva da servizio d'ordine mi ha spiegato che quello "giusto" rimane con le foglie verdi anche d'inverno. Anvèdi!


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