Lunedì 18 agosto, h 22

Volevamo una vacanza avventurosa? eccoci accontentati.

La giornata non era iniziata benissimo. Il programma consisteva nell'andare di primo mattino a vedere le rovine di Festos, capitale minoica che rivaleggiava con Cnosso. Con i nostri tempi usuali, siamo arrivati a mezzogiorno.

Il sito (ingresso 4 €) è stata una mezza delusione: forse una guida, nel senso di persona che ci spiegasse a cosa corrispondessero quei pezzetti di colonna cascati per terra a caso, ci avrebbe fatto apprezzare meglio il tutto, ma così siamo rimasti a bocca asciutta. Tra l'altro, Anna si stava prendendo un mezzo coplo di sole...

Nel pomeriggio eravamo poi andati alla spiaggia di Kokkinoi, consigliataci dai genitori di Anna perché era loro piaciuta. A mio giudizio, non è che fosse chissà che: era parecchio lunga, sì, ma anche piuttosto sporca, anche se l'acqua non era male. Il mio problema maggiore era la sete: ci eravamo portati dietro poca acqua, e io ero davvero disidratato. Tornati dalla passeggiata sulla spiaggia, ci siamo fermati più o meno volontariamente in un bar, dove ci siamo scolati un litro e mezzo d'acqua in cinque minuti mentre il padrone ci spiegava che questo mese aveva speso 3000 euro in multe perché i suoi (?) camion giravano in Italia nel weekend. Non siamo riusciti a capire se gli avevano anche messo un autista in prigione. Terminata l'acqua, facciamo per pagare: niente da fare, il famigerato "una razza una fazza" aveva colpito ancora.

Erano le 17:30: facciamo il pieno e ci approssimiamo verso Gortyna, quando Anna mi fa "ma cosa succede alla macchina?" Ci fermiamo, e l'auto non ne vuole sapere di rimettersi in moto. Il motorino di avviamento non dà segni di vita, e una lucetta arancione rimane lì a fissarci.

Che si fa? Prendo il telefonino e chiamo l'Autocandia, che ci ha affittato la macchina. In fin dei conti, hanno un ufficio ad Agia Galini che è a meno di venti chilometri, che volete che sia. Mi risponde un tipo a cui cerco di spiegare cosa è successo: il guaio è che non so nemmeno dirlo in italiano, figuriamoci in inglese. Il suo primo consiglio è "provate a lasciarla ferma una ventina di minuti, e vedete se riparte". Nemmeno tanto stupido, in realtà: con la Tipo mi è capitato di doverlo fare.

Peccato che non sia servito a nulla. Richiamo, gli spiego dove sono (facile, perchè eravamo su una strada principale all'altezza di un bivio) e qual è il numero della targa (meno facile: come leggi HPT? Per me era "eta, rho, tau"; ho imparato abbastanza greco moderno per dire "ita" e non "eta", ma non mi è venuto in mente che "tau" si legge "taf". Fortuna che quella è uguale in latino...) e mi assicura che sarebbero arrivati dei meccanici di lì a breve.

I meccanici in effetti sono arrivati, a bordo di un pickup Nissan che aveva visto tempi assai migliori. Erano forse padre e figlio, con questo che era l'unico a parlare due parole di inglese. Provano qualcosa, telefonano all'Autocandia, e se ne vanno via alla chetichella.

Nuova telefonata: mi viene passato un altro tipo che mi spiega che non hanno macchine sostitutiva ad Agia Galini, ce ne manderanno una domattina a Lentas, e per stasera sarebbero tornati i meccanici che ci avrebbero fatto partire la macchina permettendoci di arrivare a casa. Non capisco bene l'ultimo punto, ma dico che va bene: dopo mezz'ora però richiamo un po' preoccupato, anche perché erano le 19:45 e stava per tramontare il sole. Il tipo numero due mi riconferma il tutto: ed ecco infatti arrivare di nuovo Gianni e Pinotto che prendono una corda e iniziano a trainarci. Fatti pochi metri, mettono in moto la Corsa: ci si ferma, e ci dicono "occhei, non spegnete mai l'auto e potete arrivare tranquillamente a Lentas", mentre noi sgraniamo gli occhi.

Vabbé, siamo partiti con una fifa boia, ma fortunatamente la strada non è così trafficata, e ce l'abbiamo fatta. In fin dei conti siamo anche stati fortunati!


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