Baricco e i Barbari | [y2006_pipponi] |
A me Baricco non piace (come scrittore, intendo: come persona, non l'ho mai incontrato). Quindi non sto leggendo "I barbari", quello che dovrebbe essere il Grande Racconto a Puntate dell'estate di Repubblica; né pertanto so di che cosa parli esattamente.
Però oggi mi è capitato di leggere il capitolo 14 della saga. A parte scoprire che Baricco ha il vezzo di scrivere "obbiezione" con due b (la variante è corretta, ma sicuramente minoritaria) e notare come non riesca a distinguere i milioni dai miliardi, affermando che Page e Brin si sono fatti solo 20 milioni di dollari, la parte finale del capitolo mi ha fatto pensare. Parlando di come potere organizzare i tre milioni di risultati ottenuti da una ricerca su "lasagna", spiega come nell'era Avanti Google quelli di Altavista (se siete giovani, non potete sapere che era il motore di ricerca più famoso prima dell'avvento di Google) pensarono di utilizzare degli editor che studiassero i risultati e li ordinassero per rilevanza. Prosegue scrivendo
«Anche un bambino avrebbe capito che non poteva funzionare. Però ci provarono, e per noi questo segna un'importante pietra miliare: è l'ultimo disperato tentativo di affidare all'intelligenza e alla cultura un giudizio sulla rilevanza dei luoghi del sapere. Da lì in poi, sarebbe stato tutto diverso. Da lì in poi, c'erano le terre dei barbari.»
Questo paragrafo è molto più profondo di quanto Baricco probabilmente pensi, perché rappresenta uno spartiacque di ancora un altro tipo. Dal mio punto di vista, come persona che ha anche una certa qual cultura scientifica, non c'è nessun problema a usare un sistema puramente statistico come quello di Google per avere un aiuto nella ricerca di quello che voglio. La cosa non è affatto diversa da quando ricavo le proprietà di un gas usando dei parametri, come la pressione, che sono puramente statistici; conosco i miei limiti, e mi accontento di qualcosa di approssimato, sapendo che il risultato è più che sufficiente per i miei scopi. Baricco, mi sa tanto, non riesce a comprendere questa possibilità: per lui è l'Uomo che deve essere a capo di tutto, quasi fosse un creazionista. E in questo furore, non si rende nemmeno conto che non sarebbe comunque possibile che tutti gli Uomini si accordassero su quale tra i tre milioni di pagine che contengono il termine "lasagna" sia la più importante.
Insomma, siamo alla solita diatriba: l'umanista si ritiene superiore ai barbari, e non gli viene nemmeno in mente, nonostante quanto faccia finta di affermare, che i "barbari" potrebbero avere qualcosa di utile. Io lo lascio tranquillamente in quella che lui crede essere una Fort Alamo ma non è altro che una turris eburnea. Si diverta pure così.
Ho intervistato piu' volte Altavista, anche dirigenti tecnici Yankee, ma non mi risulta che abbiano mai utilizzato delle redazioni. Forse Baricco si confonde con i primi tempi di Yahoo!, oppure con Virgilio. Quelle che erano le directory, insomma.
Voglio dire: tutti i motori hanno equipe dedicate allo studio del ranking, ma non vere e proprie redazioni che valutano a manina i risultati, assegnano i punteggi uno per uno, e li riordinano.
Errore tipico, non saper distinguere i motori dalle directory, che ho letto decine di volte in libri e articoli.
E meno male che in concreto sul funzionamento di Internet lavorano solo dei barbari tecnologi, affiancati da pochi umanisti molto ben preparati anche sul versante tecnico, e non degli scrittori pressapochisti. Altrimenti la ricetta delle lasagne col cazzo che la troveremmo...
;-)
Sulle filosofie e sulle tipologie delle classificazioni, poi, ho gia' segnalato tra i commenti di Mante un ottimo libro di Claudio Gnoli e di altri suoi due colleghi, appena uscito: Organizzare la conoscenza, che consiglio vivamente a tutti.
E' sempre meglio leggere qualcosa del genere, prima di mettersi a catalanare a braccio.
Ciao, Fabio.
Beh, Yahoo! è nato come sistema a directory, prima di implementare il motore di ricerca. Per quanto riguarda Altavista (anzi, come dice Baricco, Alta Vista), se non ricordo male aveva tentato di alzare il ranking dei siti che pagavano per la pubblicità, senza ovviamente dirlo ufficialmente... e questo ha contribuito alla perdita di quote di ricerche fatte su di loro.
Ricordi non male, ma approssimativamente.
Altavista garantiva ai paganti sia un aggiornamento piu'frequente (tipica necessita' di siti come Ebay), sia delle "evidenziazioni" che erano state inizialmente contestate da Ralph Nader (2002), ma non modificava il ranking. Se vuoi ti mando articoli e interviste ai loro boss che avevo fatto all'epoca per Week.it.
Anyway, nulla di anche solo vagamente simile a una redazione che si spulciava tutti i risultati per riordinarli.
Ciao, Fabio.
in effetti la cosa funzionava così, gli interessati possono leggere questo articolo. Ma sono certo che qualcuno aveva detto che qualche motore di ricerca taroccava i risultati... prima o poi scoprirò i link :-)
Mi sembra che tu abbia completamente frainteso il senso dell'intervento di Baricco. Se avessi letto le puntate precedenti sapresti che Baricco non si ritiene affatto superiore ai barbari! Anzi: questo libro a puntate (che e' in realta' un saggio, non certo un racconto) e' proprio un tentativo di descrivere e capire il "mondo dei Barbari", in contrapposizione alla tendenza dominante che e' quella di demonizzarli.
Nello specifico, il fatto che tu legga la frase conclusiva ("Da lì in poi, sarebbe stato tutto diverso. Da lì in poi, c'erano le terre dei barbari.") in senso negativo, cioe' che tu la interpreti come un'invettiva, dimostra che hai capito ben poco dell'analisi di Baricco. Google e' per Baricco un modello "positivo", non certo "negativo" (leggi per esempio i capitoli 13 e 15).
E' sempre rischioso (e non molto "scientifico") commentare senza conoscere a fondo.
Come ho scritto, non ho problemi a ribadire di non avere letto le puntate 1-13, e quindi a non avere capito per nulla la sua ultima frase. Mi resta strano capire perché allora nella frase prima Baricco parla di "disperato tentativo", ma non ho voglia di andarmi a leggere tutto il resto.
"disperato tentativo" si riferisce al fatto che il sistema dei barbari, in quanto più pratico, non può essere arrestato, malgrado questo sia il desiderio dell'ordine culturale dominante (che vede gli altri, appunto, come barbari). Con il dovuto rispetto, anche se Baricco non ti piace sarebbe il caso di leggere ciò che scrive per intero se si vuole condannare la sua posizione ideologica. Anche perché proprio il tipo di commento che fai nel tuo ultimo paragrafo é stato criticato da Baricco in un suo articolo. Lo trovi in rete qui: http://pollockmusic.blogspot.com/2006/03/alessandro-baricco-ha-scritto.html