Mah, mi sembra che l’importanza dei dati sia nulla. Oramai prevalgono i penosi tentantivi di credere alla propaganda governativa dandole una parvenza di razionalità, l’odio per il nemico del momento (direi che alle 13:39 del 13/01/22 sono ancora i no-vax) e soprattutto la diffusione periodica di certezze su un virus sconosciuto (es. esiste l’immunità di gregge, i più positivisti del branco sopravvivono, muore solo chi ha malattie pregresse anche se vaccinato, c’è sempre un nuovo vaccino più aggiornato che fa bene e sta per uscire, ecc.).
I dati servono solo ai tecnici per capire cosa succederà (es. effetti del long-covid, ragione dei danni celebrali e cardiaci, varianti da doppio salto, ecc.) ma non per il (residuo) pubblico pagante che a 300 morti diretti al giorno non fa una piega.
Quanto al “liberi tutti” ci hanno già provato in tanti. A parte l’immoralità della soluzione (invalidità forse permanenti) e il fatto che gli ospedali scoppiano dopo poco (“punendo” anche chi ha malattie che i più ritengono siano meritevoli di cura, es. quelle oncologiche) il risultato è che i malati gravi e i morti non lavorano e non fanno neppure shopping, vanificando ogni effetto potenzialmente positivo. Se poi risultasse che a resistere meglio al virus non sono quelli di pura razza ariana… sarebbe un bel disastro!