Vaccini e disinformazione


Ieri Carlo Verdelli (ex direttore di Repubblica, vi ricordo, e attualmente editorialista del Corriere) ha postato il tweet mostrato qui sopra. Sì, mi è perfettamente chiaro che quello è un post politico, grazie per avermelo fatto notare. Quello che io voglio far notare è la frase “chi è vaccinato non contagia”.

Il punto è che chi è vaccinato può contagiare e può contagiarsi. Quello che succede è che tipicamente chi è stato vaccinato dovrebbe ammalarsi in forma più lieve, se non asintomatica, e risulta meno contagioso. La famosa immunità di gregge serve per l’appunto a rendere più difficile la trasmissione del virus, perché si trova a disposizione pochi grandi infettatori. Ricordiamoci tra l’altro che ci saranno sempre persone che non possono vaccinarsi perché immunodepressi o comunque a rischio, e quindi non potremo mai avere il 100% di vaccinati.

L’altra cosa che voglio rimarcare è che più una persona è nota, più deve stare attenta a quello che scrive, anche in un luogo meno formale quale può essere Twitter. Se io scrivo una cazzata è una cosa grave: ma non ho chissà quale seguito, e quindi la mia cazzata non viene propagata più di tanto. Se la scrive un giornalista di punta, il rischio di propagazione è molto maggiore. E se la falsità fosse stata scritta non per ignoranza ma per convincere la gente a vaccinarsi, il tutto sarebbe ancora peggiore. Io sono estremamente a favore di una corsia preferenziale per i vaccinati, il che significa specularmente meno diritti per chi non vuole vaccinarsi. Ma non ammetto che si cerchi surrettiziamente di spingere la gente a fare qualcosa dicendo cose non vere.

Ultimo aggiornamento: 2021-07-14 11:05

7 pensieri su “Vaccini e disinformazione

  1. .marioV

    secondo me è la solita motivazione e storia, per correggere una nota di propaganda sbagliata’, quella di partenza – si utilizza una opposta della stessa forma, ritenendo (e forse è corretto?) che una risposta piu corretta ma blanda, non avrebbe la stessa presa.
    puo semplicemente essere così?

    ps: il fine giustifica i mezzi?

    1. .mau. Autore articolo

      mah, secondo me si possono fare risposte propagandistiche ma non blande.

      1. .marioV

        immedesimati con il ricevente .mau., e tu con la tua preparazione non sei il prototipo del ricevente :-)

  2. Stefano Scardovi

    Se fosse vero ciò che dice Verdelli non ci sarebbe alcun problema a fare andare vaccinati e non vaccinati ovunque, al più togliendo alcune limitazioni ai vaccinati (come ad esempio la mascherina anche in caso di assembramento).

  3. Bubbo Bubboni

    Pensavo che il sottotitolo della IV ondata sarebbe stato “Quando si capì che il vaccino non era il siero dell’invulnerabilità ma era un vaccino”, invece pare che sarà il sottotitolo della V ondata.
    Peccato che il disastro di Macron allontani la strategia ZeroCovid in UE a… boh? prima della VI ondata?

  4. layos

    Chi è vaccinato non *SI* contagia, è quasi vero e rende il discorso ugualmente efficace. Sarebbe bastato poco.

  5. un_passante

    Quello della compressione dei diritti e delle corsie preferenziali è un piano molto inclinato e molto, molto scivoloso. Magari nell’immediato potrà sembrare una buona idea, ma sul medio e lungo periodo c’è il rischio concreto che porti a meno diritti per tutti.

    E, quando i diritti saranno scappati, farli tornare sarà difficilissimo.

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