corse esponenziali

«correre un chilometraggio giornaliero con incremento esponenziale»??Edoardo Leotta mi segnala questo articolo. (Io non l’avrei mai trovato, posso camminare abbastanza a lungo ma non corro per più di cinquanta metri di fila).

Come potete leggere nel catenaccio dell’articolo, l’esploratore gallese Sean Conway – immagino nessuna parentela con il defunto matematico John – ha deciso di fare una sfida a sé stesso. Cito dal sito:

Ecco perché Sean Conway ha deciso di aprire l’anno nuovo con una sfida che lo ha portato a correre un chilometraggio giornaliero con incremento esponenziale. Il primo giorno di gennaio 1 km, il secondo 2 km, il terzo 3 km e così via, fino ad arrivare a 31 km nell’ultimo giorno del mese.

(poi oltre a correre faceva tante altre cose, ma usciamo fuori dal seminato.) Come potete vedere, l’incremento è stato lineare, non esponenziale, nonostante tutti i grassetti inseriti. D’altra parte, pensavo che dopo un anno di pandemia fosse chiaro che la crescita esponenziale cresce tanto (stavolta il grassetto è mio). Per dire, anche aumentando ogni giorno solo del 20% la distanza percorsa e partendo da 1 km, alla fine del mese bisognerebbe correre per 237 km e rotti… Niente, non ce la fanno proprio.

7 pensieri su “corse esponenziali

  1. Daniele A. Gewurz

    In realtà, se uno proprio ci tiene, lo può fare un exploit del genere con una crescita esponenziale: basta prendere la radice 30ma della distanza da percorrere il 31mo giorno, che per 31 km è un po’ più di 1,12. Quindi se il signore corre 1 km il primo giorno, 1,12 il secondo, (1,12)^2 ≈ 1,25 il terzo etc., il trentesimo giorno farà poco meno di 28 km e il trentunesimo i suoi 31 km. Chissà, sta a vedere che come tipo di allenamento ha pure un senso!

  2. Marco Bee

    Da corridore occasionale direi che questo tipo di allenamento non ha molto senso. Passare da 1 km a 10km richiede almeno 3 mesi per chi parte da zero.
    Allenarsi per un mese di fila senza giorni di riposo ha ancora meno senso, ed è causa certa di infortuni.

  3. .mau. Autore articolo

    @daniele: ma non sarebbe bello a vedersi, nel senso che non capirebbe nessuno…
    @marco: da quanto ho capito, non è un allenamento ma un modo per far parlare di sé. Probabilmente nei primi giorni prima o dopo la corsa “ufficiale” Conway continuava ad allenarsi…

    1. Marco Bee

      @Daniele se la distanza da correre fosse di 12 km il tuo metodo sarebbe perfetto per dei musicisti :)

  4. j-li

    …Però il nome dato alla “sfida” è (era, visto che si è fatta a gennaio) 496 challenge, dove 496 sono i km totali percorsi in tutto il mese, giorno dopo giorno.

    Fare una progressione geometrica basata su 31^(1/31) porterebbe a percorrere, in tutto, meno del 60% della distanza totale prevista; per arrivare a percorrere quei quasi 500 km totali, alla fine, negli ultimi giorni bisognerebbe percorrere, una dopo l’altra, una distanza superiore alla classica maratona.

    Più o meno, a spanne, perché non ho tanta voglia di affinare i calcoli…

    1. Ale

      Quindi era meglio chiamarla “corsa triangolare” (nel senso di numeri triangolari). Ma chissà che cosa avrebbe capito la gente ;-)

I commenti sono chiusi.