Il pregiudizio dell’orticello

Stavo chiacchierando con mia moglie a proposito di negazionismi vari, quando mi ha chiesto qual era il nome del bias per cui una persona afferma “io non ho mai visto nessuno che si sia ammalato gravemente di Covid, quindi è chiaro che è tutta una montatura!” (seguono complottismi vari su chi può avere inscenato questa storia, ma usciremo fuori dal seminato).

Non è sicuramente un survivorship bias, perché in quel caso si usa un piccolo numero di risultati a partire da un grande numero di partenza, mentre qui si usa un piccolo numero di casi. Non è nemmeno un availability bias, perché quello si ha quando si cerca una scorciatoia, che in questo caso non c’è; i soggetti sono convinti che le cose siano così in generale. Ci si avvicina di più con la Base-rate fallacy e soprattutto con il selection bias, ma sono abbastanza convinto che questo sia un caso particolare che abbia un nome specifico.

Per il momento non mi sono messo a controllare tutto l’elenco (in inglese) e mi sono limitato a dare il nome di “pregiudizio dell’orticello” che dovrebbe catturare il concetto. Mi sapreste aiutare con il nome più usuale?

5 pensieri su “Il pregiudizio dell’orticello

  1. ilcomizietto

    Io lo metterei nel confirmation bias. Ha scelto di vedere solo i casi vicino a lui e favorevoli alla sua testi e non i dati di altri che la contraddicono.

  2. Bubbo Bubboni

    Ahaha, ma la lista è di tipo psicologico, cioè verifica (e punisce) la distanza dalla “metà di tutto” che caratterizza la “persona psicologica ideale”!
    In realtà il negazionismo, per me, parte da un certo stato della propaganda/comunicazione e della storia collettiva, non da un “difetto” o “eccesso” di umor flemmatico della persona come sostengono gli psicologi (americani).
    Es. nelle nazioni dove c’è meno fiducia nel governo ci sono meno persone propense al vaccino.

  3. layos

    Dovrebbe essere statistical generalization. Siccome conosco solo persone non malate, tutte le persone non sono malate.

  4. stegal67

    Mi sarebbe piaciuto un “pregiudizio dell’intorno”, dove “intorno” è da leggere come il famoso intorno di raggio espilon piccolo a piacere che Soardi declamava ad Analisi 1. Io sono il punto centrale, l’intorno piccolo a piacere è qualcosa attorno a me, con tutta una serie di teoremi se io sono un punto di accumulazione, se l’insieme attorno a me è compatto o connesso, ecc.
    Ma se devo affidarmi alla lista, che ne dici dell’anchoring bias? La tendenza ad affidarsi troppo pesantemente ad un’informazione quando si prendono decisioni (di solito la prima informazione acquisita sull’argomento): mi parlano di Covid, la prima persona che vedo (che è quella che frequento più comunemente = il mio intorno piccolo a piacere) non ne ha sofferto = il Covid non esiste

  5. .mau. Autore articolo

    non so se sia meglio statistical generalization oppure anchoring bias, mentre ho più dubbi sul confirmation bias.

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