lockdown da operetta

I gemelli sono in prima media, e la loro scuola è a quattro chilometri da casa: questo significa che (a) hanno ancora didattica in presenza – anche se Cecilia al momento è in isolamento fiduciario e quindi fa DAD – e (b) che io li debba portare a scuola e riprendere. Avevamo cominciato ad andare con i mezzi pubblici, ma dalla seconda metà di ottobre siamo passati all’automobile causa progredire della pandemia.

Bene. Posso assicurarvi che alle 7.45 del mattino il traffico per le strade di Milano è esattamente quello della settimana scorsa. L’unica differenza è che faccio meno fatica a lasciare al volo la gioventù, perché ci sono meno genitori che fanno la stessa cosa. Non chiedetevi poi perché le misure non servono a nulla.

Ultimo aggiornamento: 2020-11-10 09:06

Un pensiero su “lockdown da operetta

  1. Bubbo Bubboni

    No, le misure servono ma solo ad effetto statistico, senza essere risolutive.
    Forse più avanti passeranno dal piano attuale “a Natale si spende!” & “marameo, tutti i politicanti amici saranno già vaccinati prima delle prossime elezioni” ad un piano più simile a quello delle nazioni che si sono già liberate dal problema e sono passate alla complessa fase di “mantenimento” dei risultati.
    Ma temo che almeno fino alla ripresa dei contagi post-natalizi ci si arriverà senza il più piccolo cambiamento di programma e senza che almeno i “furbetti della mascherina” spariscano dai media.

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