Non sono più un donatore di sangue

Come forse ricordate, a luglio dell’anno scorso ho avuto un distacco della retina. Una volta rimessomi in sesto ho sentito l’Avis per sapere cosa sarebbe successo: mi fu detto che una volta sarei stato sospeso definitivamente dalle donazioni, mentre ora i protocolli erano cambiati e dopo un anno avrebbero deciso il da farsi. La scorsa settimana sono così andato bello bello in Largo Donatori di sangue, dove sono stato immediatamente fermato dicendo “no, è troppo rischioso per lei.” Pare infatti che togliere il sangue implichi uno stress per l’organismo, e fin qui ci siamo: ma questo stress porti a una vasocostrizione, e la vasocostrizione potrebbe portare a un nuovo distacco di retina. Mercoledì poi il verdetto mi è stato confermato, dopo consulto con i medici.

Occhei. Posso capire che debbano preoccuparsi contro possibili denunce, anche se in realtà a questo punto avrebbero già dovuto bloccarmi anni prima. Ma allora non potevano dire subito “no, lei ormai è definitivamente sospeso” in modo che mi sarei messo subito il cuore in pace? Garantisco che in tutto il mio incartamento non c’è scritto nulla di specifico su una possibile recidiva…

7 pensieri su “Non sono più un donatore di sangue

  1. Edoardo Marascalchi

    hai chiesto per la plasmaferesi?
    io l’ho fatta per anni a Rovigo ed è molto meno “provante” della donazione completa.

    1. .mau. Autore articolo

      La plasmaferesi (che ho fatto una volta tanto tempo fa) toglie comunque liquidi…

  2. Bubbo Bubboni

    “Posso capire che debbano preoccuparsi contro possibili denunce”
    Mah, forse ci sono dietro oscuri motivi etici o morali. Del resto è sempre stato indicato che la donazione non è consentita con miopia grave.

    Coraggio! Anche se hai perso la colazione gratis puoi sempre consolarti con altri “comportamenti a rischio”, che magari sono pure divertenti ma che ti erano preclusi!

    1. .mau. Autore articolo

      Beh, non è che la mia miopia sia cambiata negli anni, avrebbero dovuto bloccarmi trent’anni fa (come quando mi bloccarono da diciottenne perché troppo magro e mi dissero di ripassare dopo tre o quattro anni…)

      1. Bubbo Bubboni

        Però i “comportamenti a rischio” sono migliorati nel tempo. Il questionario pre-donazione è praticamente un “catalogo” sempre più particolareggiato. Se continua così dovranno mettere i disegni per capire di cosa parlano esattamente, tanto bisogna avere almeno 18 anni.
        Solo il West Nile Virus è meno esotico di quello che credevo, ma per il resto anche solo la mitica Londra degli anni ’80 vale i soldi della colazione.

        Comunque a me non dispiace che, almeno nel caso delle donazioni, i medici usino criteri di valutazione del rischio molto restrittivi e che in tanti altri settori sono considerati normali. Anche a me spiacerebbe non riuscire ad avere la mitica “medaglia d’oro con doppio diamante tra fronde intrecciate con bubbi che cantano” (o quello che è il primo premio) o, peggio, perdere la colazione gratis ma capisco che sia meglio così.

  3. nicola

    Anche io ho avuto un problema analogo e sono stato escluso in modo definitivo. Sono cambiate le regole da qualche anno e la mia patologia rientra, anche se tirata per i capelli (opinione mia), fra quelle per cui si esclude in modo definitivo il donatore per la sua sicurezza. Una iper cautela del legislatore e dei medici che mi lascia molto perplesso.

  4. Stefano Scardovi

    Io dopo il foro retinico (che ovviamente è diverso dal tuo caso) ho continuato tranquillamente a donare. Ora sono definitivamente sospeso per motivi di salute ma non sono mai riuscito a capire se il rischio era per la mia salute o per quella del ricevente. Ognuno dava una sua versione.
    L’unica consolazione è che il giorno della mia ultima donazione era con me mio figlio per la sua prima donazione, in poche parole un passaggio di testimone.

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