Cartelli telefonici

L’Antitrust si è destata dal suo lungo sonno e ha stabilito la “sospensione cautelare” per i passaggi da 28 giorni a un mese delle bollette telefoniche, con contestuale aumento dell’8,6% del costo dell’abbonamento: secondo l’autorità, c’è stato un cartello tra gli operatori per fare tutti la stessa cosa.

Secondo il mio non informato parere, il cartello potrebbe esserci stato, ma non adesso: il problema è stato il momento in cui le compagnie hanno accorciato la durata delle bollette lasciando lo stesso prezzo, e quindi aumentando in pratica il costo del famigerato 8,6%. A questo giro non c’è stato aumento, perché era già da prima: al limite si può aprire un caso se il numero di minuti e giga non è stato contestualmente ampliato (non so se è stato così oppure no. Diciamo che se io fossi quello che prepara le offerte commerciali, nell’ottemperare al diktat di riportare al mese le bollette avrei contestualmente aumentato del 10% quelle dotazioni, per mostrare che formalmente ho ridotto le tariffe per unità d’uso. Tanto il costo pratico aziendale sarebbe cambiato di ben poco). La mia domanda è insomma: perché l’Antitrust si è svegliata adesso e non quando serviva davvero?

9 pensieri su “Cartelli telefonici

  1. mestesso

    Attento, i cartelli potrebbero essere due, uno quando si è passati a 28 giorni, ed il suo simmetrico attuale ;-).
    Ti dirò di più: se allo step 1 c’è stato un cartello, lo è automaticamente anche al successivo, serve una spiegazione formale? (meto il condizionale giusto per amor di patria, è palesissimo che è così, come sono noti e dimostrati cartelli fatti dagli stessi soggetti in edizioni precedenti, insomma siamo fra cartellisti seriali).

    Sul perché ora e non prima, io mi ricordo che anche allora c’erano state recriminazioni dall’agenzia, e per vie legali si è fumata via l’occasione, ma la volontà c’era anche prima.

    1. .mau. Autore articolo

      “recriminazioni” ≠ “procedura”.
      Io non ho problemi a pensare che ci sia stato un cartello e ci sia ancora un cartello (in realtà con un oligopolio non c’è nemmeno bisogno di un cartello vero e proprio; ci si copia e basta. Tra l’altro ci hanno fatto fare un corso sull’antitrust, e l’authority può arrivare e sequestrarti il PC per vedere tutte le mail inviate, quindi si fa in fretta a cercare). Quello che ho chiesto è perché la procedura è adesso e non prima.

      1. mestesso

        Come ho detto la cosa è iniziata e per tecnicalità varie si è scelto di non aprire procedura (perché non avrebbe portato a nulla). Reitero: l’intenzione (di dare qualcosa) c’era allora come ora. Ora (dopo le regole di attuazione di un decreto esistente) ci sono state le condizioni,

        Ah tu pensi che i tuoi capi sian così scemi da lasciare mail tipo “sì sì aumenta tu che aumento anche io”? Che valore effettivo può avere un sequestro di mail/PC?

        1. .mau. Autore articolo

          sì, lo penso :-)
          Ma a parte questo, continua a valere la mia ipotesi iniziale: rimodulare a parità di costo annuo il costo è ben più difficile da dimostrare che fare aumenti della stessa percentuale da parte di tutti.
          (e l’ambito legale centr’un tubo: (a) l’authority ha comunque poteri indipendenti e (b) la legge dice solo che non si può andare a 28 giorni)

          1. mestesso

            “sì lo penso”

            Guarda, i vertici commerciali delle tre grandi si trovano assieme (almeno) una volta l’anno, ed in talune occasioni (tipo pletore all’AGCOM) si mettono d’accordo prima per una linea comune. I dirigenti si conoscono fra loro e si parlano al telefono ;)

            L’authority ha poteri indipendenti da chi? Nel caso specifico tutta ‘sta roba viene fuori per visibilità e ritorni politici.
            Dovrei ripescare il materiale girato qualche tempo fa ma a memoria il tutto era sfumato perché il famoso limite dei 28 giorni era definito in termini espliciti per un certo tipo di aziende, e fumosamente per le telco. Per evitare di aggiungere fugurine all’album hanno messo una pezza prima.

          2. Bubbo Bubboni

            Che sfiga! Quindi gli inciuci contro le sacre leggi del mercato vengono fatti
            – via mail
            – via telefono
            – nel corso di sonnolente giornate ufficiali.
            E io che speravo, inquanto (cittadino italiano), di tramare un giorno contro il basi del capitalismo e della felicità in bel ristorante magari senza microfoni ma vista lago o in qualche altra localita amena dove la discrezione è prassi! Poveracci! Almeno la regolalità dei pasti nelle patrie galere gli farà piacere!

          1. Bubbo Bubboni

            Beh, non usano più gli SMS neppure loro, ma almeno non usano whatsup.
            Nell’ultimo feroce cartello dei condensatori sono state trovate delle mail con le scritte “distruggere dopo averla letta”, “non archiviare” e simili (scritte che hanno provato la colpevolezza dei delinquenti antimercato perché erano consci di attentare alla vita o alla borsa di 500 milioni di europei inermi).
            Vediamo se anche qui erano stati cauti e c’era almeno un “Rispetta la natura! Mangia il foglio con la mail stampata dopo averla letta!”.
            Anche se mi sa che se ti arriva una mail da un gestore telefonico con oggetto “Nuove fantastiche offerte per i tuoi clienti!” va a finire che poi non viene trattata con la dovuta riservatezza.

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