Paywall per il Corsera: funzionerà?

Ieri l’amministratore delegato di RCS, Laura Cioli, ha affermato che entro fine gennaio verrà introdotto un paywall parziale per l’accesso alla versione elettronica del giornale: in pratica dopo un certo numero di articoli gratuiti al mese bisognerà pagare per vederne altri. Secondo Cioli, “I contenuti ad alta qualità devono essere pagati”.

Il concetto di per sé ha pienamente senso. Quello che a me manca è il concetto di “contenuto ad alta qualità”. Non ho dati precisi al riguardo, ma ho il sospetto che già adesso non è che io apra chissà quanti articoli del Corsera: più facile che legga quelli del Giornale. (Libero no, la mia religione vieta i clickbait. Scorro più spesso Repubblica, ma anche lì ormai gli articoli su cui clicco sono ben pochi). Ci sarà un’inversione di tendenza sui contenuti disponibili, ancorché a pagamento?

5 pensieri su “Paywall per il Corsera: funzionerà?

  1. delio

    Da non-lettore del Giornale ti chiedo con curiosità: cosa fa il Giornale di diverso/meglio rispetto al Corriere?

    1. .mau. Autore articolo

      essendo un quotidiano apertamente schierato, porta notizie e punti di vista diversi da quelli dei cosiddetti poteri forti. Non è che uno creda a priori a quello che vi legge, ma almeno non rimane vittima del pensiero unico.

      1. mestesso

        Brrr, “poteri forti” è veramente una espressione per me senza senso (ma Silvio è debole? Veramente?).
        Cmq il rapporto informazione/propaganda sul giornale è veramente basso, ed alcuni autori sono imbarazzanti, il direttore è un loschissimo figuro. Ci vuole un bello stomaco.

        Venendo al post, il Sole fa così da più di un anno. E’ vero che un giornale per professionisti ha molto interesse a vendere materiale dedicato, ma in ogni caso (in teoria) non puoi leggere più di 10 articoli generalisti al mese. Con il browser in incognito passa la paura, ma è così da tempo.

  2. Banasci

    Secondo me si scoprirà che saranno in molto pichi a superare quel limite. Anche perché c’é una incoerenza di fondo, si vuole valorizzare la qualità, ma come al solito, si fa pagare per la quantità. Di conseguenza il focus editoriale resterà sulla quantità di contenuti di basso livello.

  3. Marco Antoniotti

    “Alta qualità” e “Corriere” sono concetti che hanno un’intersezione per la cronaca nera e rosa che si legge sul giornale. Forse anche per quella sportiva.

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